La Galleria di Milano compie 150 anni. "Il salotto di tutti" torna all'antico splendore
Era il 7 marzo del 1865 quando venne posata la prima pietra alla Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Sono trascorsi 150 anni d'allora. Da quando l'architetto Guiseppe Mengoni consegnò quello che non si limitò a essere un edificio ma divenne il più importante luogo d'incontro della città. Mark Twain diceva: "qui si potrebbe vivere tutta la vita senza mancare di nulla". Nel tempo quei 14 mila metri quadrati sono diventati il salotto di tutti: ci abitavano maestri di scuola, sartine della Scala, artisti bohémien. Qui Giovanni Verga e Luigi Capuana parlavano dei loro progetti mangiando un risotto da Savini. Qui Salvatore Quasimodo tirava tardi parlando di poesia, qui nel '68 i figli ribelli della borghesia manifestavano per Cuba nel nome di Mao Tse-tung. Ad aprile dopo un restauro durato 13 mesi e finanziato da Prada, Versace e La Feltrinelli, la Galleria mostrerà a Milano e al mondo il suo nuovo volto.