Migrant Mother di Dorothea Lange è una delle foto simbolo della Grande Depressione che, dopo il crollo di Wall Street, attanagliò gli Stati Uniti e il mondo intero nella morsa di una grave crisi economica e finanziaria. L'immagine ritrae Florence Owens Thompson, 32 anni e madre di sette figli. Disperata e affamata, nutriva i bambini con verdure congelate raccolte nei campi. Era il 1936 e l'America, già impoverita dal crollo dei mercati, era alle prese con la siccità e con le tempeste di sabbia che avevano desertificato 400.000 km² di terreni agricoli. Spesso l'unica alternativa era quella di partire e cercare fortuna e lavoro altrove. In quegli anni cinque milioni di americani si misero in viaggio senza una meta precisa: chi fuggiva dalle città dove le fabbriche avevano chiuso i battenti, chi lasciava le campagne aride e sterili. Dorothea Lange con le sue fotografie raccontò la storia della Grande Depressione. Altrettanto fece Walker Evans con i ritratti della famiglia Borroughs. Il volto magro, la bocca serrata di Allie Mae, la moglie del mezzadro che aveva perso tutto, il viso senza sorriso della piccola Lucille raccontano la disperazione e l'impoverimento, non solo economico, ma anche culturale e sociale di un popolo intero. Il lavoro di questi grandi fotografi ebbe un forte impatto sull'opinione pubblica e sulle autorità che iniziarono a inviare cibo e a monitorare la situazione e ispirarono scrittori come John Steinbeck che nel 1939 in Furore raccontò proprio la storia di una famiglia in fuga.