La Nasa conferma: c'è vapore acqueo su Europa, luna di Giove
Prima osservazione diretta della presenza di molecole d'acqua nei "pennacchi" scoperti nel 2016 da Hubble sulla superficie del satellite
Ora, un team di ricercatori guidati dal Nasa Goddard Space Flight Center di Greenbel, nel Maryland, ha individuato il vapore acqueo per la prima volta, grazie a uno dei più grandi telescopi al mondo, installato presso il W. M. Keck Observatory sul Mauna Kea, alle Hawaii. Il rilevamento è avvenuto tramite uno spettrografo che misura la composizione chimica delle atmosfere planetarie, attraverso la luce infrarossa emessa o assorbita. Molecole come l'acqua emettono frequenze specifiche di luce infrarossa mentre interagiscono con la radiazione solare.
Confirmed: there's water vapor present above the icy surface of Jupiter's moon Europa.
— NASA (@NASA) November 18, 2019
A research team led from @NASAGoddard made the detection — which supports the idea that below the ice, Europa has an ingredient necessary for life: liquid water. More: https://t.co/ic1w7MrlOo pic.twitter.com/pTunrBYA9J
"Due dei tre requisiti fondamentali per la vita, una fonte di energia e gli elementi chimici di carbonio, idrogeno, azoto, fosforo e zolfo, sono stati trovati un po' ovunque nel sistema solare", dice Luca Paganini, scienziato della Nasa alla guida del progetto. "Ma il terzo ingrediente, l'acqua allo stato liquido, è molto difficile da trovare al di fuori della Terra". "Sebbene gli scienziati non abbiano ancora rilevato direttamente l'acqua liquida, abbiamo trovato la seconda migliore opzione: l'acqua sotto forma di vapore".
Nella loro pubblicazione sulla rivista Nature Astronomy del 18 novembre, Paganini e il suo team descrivono l'osservazione di una grande quantità d'acqua rilasciata da Europa, pari a 2.360 chilogrammi al secondo, in grado di riempire una piscina olimpionica in pochi minuti. Questo fenomeno non è frequente, almeno nelle dimensioni sufficienti per essere rilevato dalla Terra. Paganini ritiene che anche il mancato rilevamento del fenomeno sia un aspetto molto interessante di questo lavoro.
In effetti, durante le 17 notti di osservazioni avvenute tra il 2016 e il 2017, il team di Paganini ha rilevato il debole ma distinto segnale del vapore acqueo soltanto una volta.