La casa di Rosa Parks in mostra nel cortile del Palazzo Reale a Napoli
La visita è accompagnata da una colonna sonora intitolata "8:46", la durata dell'agonia di George Floyd la cui uccisione il 25 maggio scorso a Minneapolis per mano di poliziotti bianchi ha alimentato il movimento Black Lives Matter.
La piccola, fatiscente casa di Detroit dove Rosa Parks si rifugiò nel 1955 dopo lo storico gesto di disobbedienza civile che diede origine al boicottaggio dei bus di Montgomery, pietra miliare della battaglia dei diritti civili negli Stati Uniti d'America, è esposta in una ambientazione che non potrebbe essere più contrastante: il cortile del Palazzo Reale a Napoli.
È l'ultima tappa di un tour espositivo iniziato anni fa quando la nipote della donna icona della lotta per l'emancipazione degli afroamericani salvò il minuscolo edificio dalla demolizione a Detroit dopo la crisi finanziaria del 2008 per donarla a un artista americano, Ryian Mendoza, che l'ha ricostruita per poi esporla prima in Germania, e ora in Italia, dopo che non era riuscito a trovare un sito espositivo permanente negli Stati Uniti.
Nel momento storico in cui la tensione razziale in America è tornata ai massimi livelli con la scia di uccisioni di afroamericani da parte di poliziotti bianchi la casa torna a essere un simbolo estremamente attuale. La visita all'interno è accompagnata da una colonna sonora intitolata "8:46". È la durata dell'agonia di George Floyd, una morte violenta che ha alimentato il movimento della Black Lives Matter.