Rapimento Aldo Moro, 41° anniversario: il ricordo della strage di Via Fani
Hanno deposto una corona il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quello del Consiglio, Giuseppe Conte, e il segretario del Pd e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Quarantuno anni fa il rapimento del presidente della Dc Aldo Moro e il massacro degli uomini della sua scorta per mano delle Brigate Rosse. Il corpo dello statista sarà poi fatto trovare dai terroristi il successivo 9 maggio.
Corone di fiori deposte oggi dalle istituzioni. Il premier Conte incontra degli studenti autori di un documentario-spettacolo su Moro costruito sulla base delle lettere che questi scrisse durante la sua prigionia. 'Il terrorismo sembra lontano a molti vostri coetanei', dice.
Il ricordo della Polizia
"Come associazione Funzionari di Polizia commemoriamo questo giorno per ricordare quale è stato il prezzo pagato per difendere la democrazia nel nostro Paese dal folle disegno brigatista. E vorremmo che nel fare memoria di quanto accaduto tutti avessero il buon gusto di mettere al centro chi ha strenuamente difeso lo Stato ed i suoi principi costituzionali. Perché crediamo che in un Paese normale non si dovrebbe dare voce a chi ha seminato morte e terrore per anni".
Così in una nota l'Associazione dei funzionari di polizia. "Oggi ricordiamo la morte di Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Li ricordiamo con i loro nomi perché oltre ad essere servitori dello Stato erano uomini che avevano affetti e persone care a cui sono stati sottratti. Erano poliziotti e Carabinieri che in quegli anni erano consapevoli dei rischi che affrontavano e per questo - sottolinea ancora l'Associazione - non sono eroi per caso ma martiri consapevoli".
Corone di fiori deposte oggi dalle istituzioni. Il premier Conte incontra degli studenti autori di un documentario-spettacolo su Moro costruito sulla base delle lettere che questi scrisse durante la sua prigionia. 'Il terrorismo sembra lontano a molti vostri coetanei', dice.
Il ricordo della Polizia
"Come associazione Funzionari di Polizia commemoriamo questo giorno per ricordare quale è stato il prezzo pagato per difendere la democrazia nel nostro Paese dal folle disegno brigatista. E vorremmo che nel fare memoria di quanto accaduto tutti avessero il buon gusto di mettere al centro chi ha strenuamente difeso lo Stato ed i suoi principi costituzionali. Perché crediamo che in un Paese normale non si dovrebbe dare voce a chi ha seminato morte e terrore per anni".
Così in una nota l'Associazione dei funzionari di polizia. "Oggi ricordiamo la morte di Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Li ricordiamo con i loro nomi perché oltre ad essere servitori dello Stato erano uomini che avevano affetti e persone care a cui sono stati sottratti. Erano poliziotti e Carabinieri che in quegli anni erano consapevoli dei rischi che affrontavano e per questo - sottolinea ancora l'Associazione - non sono eroi per caso ma martiri consapevoli".