La compagnia fallisce e 85 navi restano bloccate in acque internazionali
Dopo la bancarotta dell'azienda della Corea del Sud Hanjin Shipping, la flotta fantasma si ferma in mezzo al mare. Scarseggiano i viveri per gli equipaggi e serve un piano d'emergenza per arginare la crisi.
Proposte per far fronte al fallimento della Hanjin Shipping rimbalzano da un capo all'altro del mondo. Mentre 85 navi 'fantasma' restano bloccate, visto che vige il divieto di attraccare. Il timore è che Hanjin non abbia i soldi per pagare le tasse portuali e che il carico dei mercantili coinvolti nella vicenda una volta giunto nei porti possa essere sequestrato dai creditori creando disagi alle operazioni portuali, riferisce Bloomberg. In California, il caso più eclatante, ci sono due mercantili ferme davanti al porto di Long Beach, in California, che trasportano merce della Samsung per un valore di 38 milioni di dollari.
Stando alle prime stime del ministero della marina di Seul, Hanjin Shipping avrebbe bisogno di oltre 600 miliardi di won solo per coprire i costi del carburante. Complessivamente i debiti della società ammontano a 6.100 miliardi di won (5,5 miliardi di dollari). Le difficoltà di Hanjin Shipping riflettono quella dell'intero settore dei portacontainer, affossato dalla grande crisi finanziaria. Da fine 2015 il comparto opera in perdita e per quest'anno è previsto un rosso da 5 miliardi di dollari.
Situazione in Italia. Polizza stipulata da Fedespedi contro contenziosi per container
La crisi finanziaria del Gruppo Hanjin Shipping colpisce gli spedizionieri italiani (Fedespedi). Sul tema si è tenuto un incontro su iniziativa di Spedisporto (la più importante tra le realtà marittime federate al Fedespedi). Presenti i Terminalisti con SECH e VTE, gli Agenti Marittimi con Assagenti, gli spedizionieri con Fedespedi e Spediporto e la dirigenza Hanjin Italia. "La volontà - dice Giampaolo Botta, direttore generale Spediporto - è quella di evitare migliaia di contenziosi tra compagnia e spedizionieri, impresa non semplice visto che ad oggi sono migliaia in Italia i contenitori degli spedizionieri internazionali bloccati e che stanno accumulando forti ritardi nelle consegne. Ci sono penali per ritardata consegna, merce deperibile su contenitori in viaggio o già sbarcati, costi per centinaia di migliaia di euro che maturano ogni giorno. Inoltre vi sono migliaia di contenitori fermi in mare di cui non si ha informazioni su quelli che potranno essere i tempi della consegna. In un momento dell'anno dove cominciano a viaggiare le merci per il prossimo Natale". "Gli Spedizionieri attraverso una apposita polizza, valevole a livello nazionale stipulata da Fedespedi, garantiranno sia i terminal che la compagnia della pronta riconsegna dei vuoti una volta concluse le operazioni di importazione. È la prima volta che si adotta una soluzione di questo genere che, preservando la facoltà degli associati di aderirvi o meno, consentirà uno sblocco complessivo della situazione a livello Nazionale dove sono già presenti oltre mille contenitori".
Stando alle prime stime del ministero della marina di Seul, Hanjin Shipping avrebbe bisogno di oltre 600 miliardi di won solo per coprire i costi del carburante. Complessivamente i debiti della società ammontano a 6.100 miliardi di won (5,5 miliardi di dollari). Le difficoltà di Hanjin Shipping riflettono quella dell'intero settore dei portacontainer, affossato dalla grande crisi finanziaria. Da fine 2015 il comparto opera in perdita e per quest'anno è previsto un rosso da 5 miliardi di dollari.
Situazione in Italia. Polizza stipulata da Fedespedi contro contenziosi per container
La crisi finanziaria del Gruppo Hanjin Shipping colpisce gli spedizionieri italiani (Fedespedi). Sul tema si è tenuto un incontro su iniziativa di Spedisporto (la più importante tra le realtà marittime federate al Fedespedi). Presenti i Terminalisti con SECH e VTE, gli Agenti Marittimi con Assagenti, gli spedizionieri con Fedespedi e Spediporto e la dirigenza Hanjin Italia. "La volontà - dice Giampaolo Botta, direttore generale Spediporto - è quella di evitare migliaia di contenziosi tra compagnia e spedizionieri, impresa non semplice visto che ad oggi sono migliaia in Italia i contenitori degli spedizionieri internazionali bloccati e che stanno accumulando forti ritardi nelle consegne. Ci sono penali per ritardata consegna, merce deperibile su contenitori in viaggio o già sbarcati, costi per centinaia di migliaia di euro che maturano ogni giorno. Inoltre vi sono migliaia di contenitori fermi in mare di cui non si ha informazioni su quelli che potranno essere i tempi della consegna. In un momento dell'anno dove cominciano a viaggiare le merci per il prossimo Natale". "Gli Spedizionieri attraverso una apposita polizza, valevole a livello nazionale stipulata da Fedespedi, garantiranno sia i terminal che la compagnia della pronta riconsegna dei vuoti una volta concluse le operazioni di importazione. È la prima volta che si adotta una soluzione di questo genere che, preservando la facoltà degli associati di aderirvi o meno, consentirà uno sblocco complessivo della situazione a livello Nazionale dove sono già presenti oltre mille contenitori".