La corona di spine e la Croce: le reliquie e il Tesoro salvati dalle fiamme di Notre Dame
Le opere più preziose della cattedrale sono state subito messe in salvo
Le opere d'arte più preziose della cattedrale di Notre Dame sono state messe al sicuro già ieri sera, all'Hotel de Ville, la sede del comune di Parigi, in particolare la corona di spine e la tunica di San Luigi. Il resto del Tesoro sarà trasferito al Louvre il più rapidamente possibile come ha annunciato il ministro della Cultura francese, Franck Riester.
Le tele più grandi, in particolare una serie di dipinti del XVII e XVIII secolo, "probabilmente saranno rimossi venerdì mattina" e portati al Louvre dove saranno controllati e "protetti, deumidificati e restaurati". Il ministro della Cultura ha spiegato che "non hanno subito danni legati all'incendio, quanto piuttosto al fumo".
La corona di spine e la croce
Nella cattedrale, costruita 850 anni fa, si trovano tutte le reliquie della passione di Gesù Cristo acquisite dalla monarchia francese nel Medioevo e conservate dall'arcidiocesi di Parigi. Tra cui la corona di spine che, secondo la tradizione, Cristo portò sulla testa lungo la salita al Calvario. Viene esposta proprio durante la Settimana Santa, iniziata proprio il giorno dell'incendio e ogni primo venerdì del mese, a ricordo della Passione. Era stata venduta nel 1239 al re di Francia Luigi IX da Baldovino II, sovrano di Costantinopoli, che era pieno di debiti. La Corona di Gesù è un cerchio intrecciato tenuto assieme da un filo d'oro con 70 spine attaccate. Tra le reliquie conservate nella cattedrale anche un pezzo della Croce su cui Gesù fu crocifisso.
Oltre alla corona e al pezzo di Croce, tutta la cappella è un immenso reliquiario, contenente anche oggetti della Vergine Maria, Santa Lancia, la Spugna e il Mandylion, una supposta immagine di Cristo.
Il tesoro della Sainte-Chapelle
In salvo anche il tesoro acquistato da re Luigi IX sempre da Baldovino II di Costantinopoli nel lontano 1238 e per secoli custodito nella Sainte-Chapelle. Fino alla Rivoluzione, il Tesoro era considerato apertamente come una possibile riserva di denaro per i periodi di crisi a disposizione dei sovrani i quali vi attingevano in caso di epidemie, carestie, guerre straniere e guerre civili. Fanno parte del Tesoro numerosi oggetti liturgici, manoscritti rari e opere di oreficeria.
Dalla Sindone alla tunica di Gesù: tutte le reliquie scampate alla distruzione
Tra i salvataggi storici del passato c'è quello della Sacra Sindone di Torino nell'incendio dell'aprile del 1997. Era stata provvidenzialmente trasferita nel 1993 ed era protetta da una struttura di cristallo. Ma i vigili del fuoco comunque decisero di sfondare la teca e portare via la Sindone che, secondo la tradizione, è il telo che avvolse Cristo dopo la morte. Si salvò da un devastante incendio anche la tunica di Argenteuil (Francia), che è venerata come la veste che Gesù indossava negli ultimi momenti della sua vita. Nel 1569 gli Ugonotti incendiarono la chiesa dove era custodita, portarono via il prezioso reliquiario che la conteneva, ma la tunica resistette alle fiamme. Storia simile per i sandali di Gesù conservati a Prum, in Germania: sopravvissero ai bombardamenti del 1945 (crollò la chiesa ma la reliquia fu ritrovata) e a un incendio del 1949 a seguito dell'esplosione di un deposito di munizioni vicino alla stessa chiesa in cui si trovavano.
Nella chiesa di San Domenico a Siena, la notte tra il 3 e il 4 dicembre del 1531, la 'Sacra Testa' di Santa Caterina, rischiò di essere distrutta per il devastante incendio che colpì accidentalmente la chiesa. Un frate coraggioso, Guglielmo da Firenze, si avvolse in un lenzuolo bagnato e si gettò tra le fiamme mettendo in salvo la reliquia. Tra i salvataggi miracolosi c'è anche quello delle ostie consacrate nella chiesa di Sant'Ambrogio a Firenze. Dopo l'incendio del venerdì santo del 1595 furono ritrovate intatte. L'arcivescovo di allora, Alessandro Marzi Medici, dopo un'indagine, dichiarò l'episodio miracoloso, e ne autorizzò il culto.
Le tele più grandi, in particolare una serie di dipinti del XVII e XVIII secolo, "probabilmente saranno rimossi venerdì mattina" e portati al Louvre dove saranno controllati e "protetti, deumidificati e restaurati". Il ministro della Cultura ha spiegato che "non hanno subito danni legati all'incendio, quanto piuttosto al fumo".
La corona di spine e la croce
Nella cattedrale, costruita 850 anni fa, si trovano tutte le reliquie della passione di Gesù Cristo acquisite dalla monarchia francese nel Medioevo e conservate dall'arcidiocesi di Parigi. Tra cui la corona di spine che, secondo la tradizione, Cristo portò sulla testa lungo la salita al Calvario. Viene esposta proprio durante la Settimana Santa, iniziata proprio il giorno dell'incendio e ogni primo venerdì del mese, a ricordo della Passione. Era stata venduta nel 1239 al re di Francia Luigi IX da Baldovino II, sovrano di Costantinopoli, che era pieno di debiti. La Corona di Gesù è un cerchio intrecciato tenuto assieme da un filo d'oro con 70 spine attaccate. Tra le reliquie conservate nella cattedrale anche un pezzo della Croce su cui Gesù fu crocifisso.
Oltre alla corona e al pezzo di Croce, tutta la cappella è un immenso reliquiario, contenente anche oggetti della Vergine Maria, Santa Lancia, la Spugna e il Mandylion, una supposta immagine di Cristo.
Il tesoro della Sainte-Chapelle
In salvo anche il tesoro acquistato da re Luigi IX sempre da Baldovino II di Costantinopoli nel lontano 1238 e per secoli custodito nella Sainte-Chapelle. Fino alla Rivoluzione, il Tesoro era considerato apertamente come una possibile riserva di denaro per i periodi di crisi a disposizione dei sovrani i quali vi attingevano in caso di epidemie, carestie, guerre straniere e guerre civili. Fanno parte del Tesoro numerosi oggetti liturgici, manoscritti rari e opere di oreficeria.
Dalla Sindone alla tunica di Gesù: tutte le reliquie scampate alla distruzione
Tra i salvataggi storici del passato c'è quello della Sacra Sindone di Torino nell'incendio dell'aprile del 1997. Era stata provvidenzialmente trasferita nel 1993 ed era protetta da una struttura di cristallo. Ma i vigili del fuoco comunque decisero di sfondare la teca e portare via la Sindone che, secondo la tradizione, è il telo che avvolse Cristo dopo la morte. Si salvò da un devastante incendio anche la tunica di Argenteuil (Francia), che è venerata come la veste che Gesù indossava negli ultimi momenti della sua vita. Nel 1569 gli Ugonotti incendiarono la chiesa dove era custodita, portarono via il prezioso reliquiario che la conteneva, ma la tunica resistette alle fiamme. Storia simile per i sandali di Gesù conservati a Prum, in Germania: sopravvissero ai bombardamenti del 1945 (crollò la chiesa ma la reliquia fu ritrovata) e a un incendio del 1949 a seguito dell'esplosione di un deposito di munizioni vicino alla stessa chiesa in cui si trovavano.
Nella chiesa di San Domenico a Siena, la notte tra il 3 e il 4 dicembre del 1531, la 'Sacra Testa' di Santa Caterina, rischiò di essere distrutta per il devastante incendio che colpì accidentalmente la chiesa. Un frate coraggioso, Guglielmo da Firenze, si avvolse in un lenzuolo bagnato e si gettò tra le fiamme mettendo in salvo la reliquia. Tra i salvataggi miracolosi c'è anche quello delle ostie consacrate nella chiesa di Sant'Ambrogio a Firenze. Dopo l'incendio del venerdì santo del 1595 furono ritrovate intatte. L'arcivescovo di allora, Alessandro Marzi Medici, dopo un'indagine, dichiarò l'episodio miracoloso, e ne autorizzò il culto.