La grande scritta gialla Black Lives Matter a New York. È la prima di cinque
Il sindaco Bill de Blasio: "È il messaggio che questa città deve sentire pienamente, profondamente"
Sulla scia di Washington e Los Angeles, anche New York ha impresso su Fulton Street a Brooklyn il messaggio Black Lives Matter a caratteri cubitali gialli. Lo aveva anticipato il sindaco Bill De Blasio annunciando l'intenzione di dedicare al movimento strade in ogni quartiere della città: "Ciò che sarà chiaro è quel messaggio che ora questa città deve sentire pienamente, profondamente. Il paese deve gridare Black Lives Matter”.
Fulton Street è il primo dei cinque murales che saranno dipinti nella Grande Mela. Hanno partecipato alla sua creazione Spike Lee, il reverendo Al Sharpton, il procuratore generale Letitia James e il membro del Consiglio locale Robert Cornegy che si è unito ai volontari armato di vernice gialla.
Il sindaco si è anche espresso sulla "guerra alle statue" ed è stato molto chiaro: la statua di Cristoforo Colombo a Columbus Circle, a pochi passi da Central Park, non si tocca. De Blasio ha anche precisato che, nonostante le pressioni, non intende rivedere le conclusioni raggiunte nel 2018 dalla commissione speciale chiamata a esaminare i monumenti più controversi nella Grande Mela. "Ritengo che la commissione abbia svolto un lavoro approfondito e che dobbiamo attenerci alle sue conclusioni", spiega il sindaco, che l'aveva istituita dopo gli scontri di Charlottesville sulla statua dedicata al generale confederato Robert Lee.
Fulton Street è il primo dei cinque murales che saranno dipinti nella Grande Mela. Hanno partecipato alla sua creazione Spike Lee, il reverendo Al Sharpton, il procuratore generale Letitia James e il membro del Consiglio locale Robert Cornegy che si è unito ai volontari armato di vernice gialla.
Il sindaco si è anche espresso sulla "guerra alle statue" ed è stato molto chiaro: la statua di Cristoforo Colombo a Columbus Circle, a pochi passi da Central Park, non si tocca. De Blasio ha anche precisato che, nonostante le pressioni, non intende rivedere le conclusioni raggiunte nel 2018 dalla commissione speciale chiamata a esaminare i monumenti più controversi nella Grande Mela. "Ritengo che la commissione abbia svolto un lavoro approfondito e che dobbiamo attenerci alle sue conclusioni", spiega il sindaco, che l'aveva istituita dopo gli scontri di Charlottesville sulla statua dedicata al generale confederato Robert Lee.