La leggenda del Western, da John Ford a Quentin Tarantino, da The Revenant al Mondo dei robot
"Il genere hollywoodiano per eccellenza"
Il western non è morto del tutto. Uno tra i generi più popolari agli albori del cinema, ancora resiste, dopo più di un secolo, in modo certo episodico, ma con dei picchi di intensità e qualità che riaccendono la passione dei cinefili. Pensando agli anni più recenti spiccano The Revenant (Oscar 2016), The Hateful Eight (2015), Django Unchained (2013) e naturalmente il Westworld televisivo. Un libro, che è già alla seconda edizione in un mese, La leggenda del western di Francangelo Scapolla (il melangolo, 2016), ripercorre il genere hollywoodiano per eccellenza, come scrisse André Bazin. "Dato per morto e mille volte risorto, il genere ha rappresentato, soprattutto nella sua dimensione classica, una realtà magica e coinvolgente per intere generazioni, in un processo di seduzione e di identificazione con i protagonisti del film le cui componenti essenziali erano l’epica, l’avventura, le sconfinate praterie, le guglie della Monument Valley, l’incanto e lo spettacolo della natura". Il volume "rievoca e insieme riordina" citando i maggiori registi e mostrando le "schede critiche dei 100 film imperdibili, con un approfondimento conclusivo sugli autori nuovi e nuovissimi, dal Costner di Balla coi lupi al Tarantino di The Hateful Eight". I vecchi appassionati ritroveranno, tra le pagine, il talento di autori come John Ford, Raoul Walsh, Howard Hawks e il carisma di interpreti come Gary Cooper, John Wayne, Henry Fonda e James Stewart. In questa galleria fotografica tentiamo anche noi una rapida suggestione fatta di indiani, cowboy, ragazze in pericolo e pistoleri inseriti nei grandi paesaggi dell'Ovest americano. (fonte: ufficio stampa)