70mila studenti in piazza contro l'alternanza scuola-lavoro e per il No al referendum
Oltre 50 i cortei organizzati in altrettante città italiane
Da Torino a Palermo gli studenti tornano in piazza. Oltre 70mila ragazzi in più di 50 cortei organizzati da Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e Link Coordinamento universitario, sono scesi per le strade di tutta Italia per manifestare contro le politiche del governo, dalla Buona scuola con l'alternaza scuola-lavoro alle riforme costituzionali.
"Abbiamo portato in piazza le ragioni del NO alla riforma costituzionale secondo i giovani - spiega Martina Carpani, Coordinatrice nazionale di Rete della Conoscenza -. Renzi rappresenta la vecchia politica, quella che ci ha resi la generazione più povera dal secondo dopoguerra ad oggi. Vogliamo diritti sociali e democrazia reale, votiamo no per essere protagonisti nella vita pubblica del Paese".
A Roma, il corteo degli studenti si è concluso davanti al ministero dell'Istruzione. Qui i ragazzi hanno più volte scandito slogan contro il governo, ma ancora di più contro il modello di alternanza scuola-lavoro. Gli studenti hanno fatto sentire la loro voce chiedendo che venga profondamente modificato il sistema dell'alternanza, affermando che com'è attualmente non funziona, non c'è nessuna formazione in azienda, ma solo "sfruttamento" da parte delle imprese.
"Abbiamo portato in piazza le ragioni del NO alla riforma costituzionale secondo i giovani - spiega Martina Carpani, Coordinatrice nazionale di Rete della Conoscenza -. Renzi rappresenta la vecchia politica, quella che ci ha resi la generazione più povera dal secondo dopoguerra ad oggi. Vogliamo diritti sociali e democrazia reale, votiamo no per essere protagonisti nella vita pubblica del Paese".
A Roma, il corteo degli studenti si è concluso davanti al ministero dell'Istruzione. Qui i ragazzi hanno più volte scandito slogan contro il governo, ma ancora di più contro il modello di alternanza scuola-lavoro. Gli studenti hanno fatto sentire la loro voce chiedendo che venga profondamente modificato il sistema dell'alternanza, affermando che com'è attualmente non funziona, non c'è nessuna formazione in azienda, ma solo "sfruttamento" da parte delle imprese.