La sonda Nasa "tocca" l'asteroide Bennu e raccoglie campioni di suolo
I frammenti di roccia spaziale raggiungeranno la Terra nel settembre 2023, aiuteranno a spiegare i segreti dell'Universo
La sonda Osiris-Rex ha eseguito una manovra chiamata Tag, l'acronimo di "Touch-and-Go": atterraggio e rapida ripartenza per il tempo strettamente necessario, in questo caso, per raccogliere un campione di almeno 60 grammi attraverso un braccio meccanico.
Ma come è avvenuta l'operazione? Per certo si sa, al momento, solo quello che era programmato: dopo il lancio di azoto compresso contro la superficie di Bennu, il braccio della sonda avrebbe dovuto raccogliere le particelle, del diametro inferiore a 2 centimetri, sollevate dall'esplosione. L'obiettivo era quello di accumulare durante quei pochi secondi almeno 60 grammi. Non è chiaro se l'operazione sia riuscita.
Per ora Osiris-Rex ha potuto solo inviare messaggi di conferma, nessuna immagine: la sonda potrà farlo solo durante la notte, una volta tornata in orbita a distanza di sicurezza dall'asteroide, dopo aver caricato le batterie. La massa esatta del campione non sarà nota fino a sabato ma quello riportato sulla Terra potrebbe diventare il più consistente campione alieno prelevato dai tempi delle missioni Apollo sulla Luna.
Nelle prossime ore e giorni verranno inviati i dati e le immagini che potranno rivelare se il campionamento sia andato a buon fine o meno. Il braccio della sonda potrebbe infatti non essere stato in grado di atterrare su una superficie piana e raccogliere la polvere (per esempio se avesse sfiorato una roccia). In caso di fallimento, la Nasa potrebbe decidere un altro tentativo, su un altro sito, a gennaio.
The back-away burn is complete 🛑✅ I'm now moving to a safe distance away from Bennu. pic.twitter.com/bXk2ufSneS
— NASA's OSIRIS-REx (@OSIRISREx) October 20, 2020
Il rientro sulla Terra
A marzo 2021, Osiris-Rex inizierà il suo lungo viaggio di ritorno sulla Terra: il rientro, con l'aiuto di un paracadute, è previsto nel deserto dello Utah il 24 settembre del 2023. Il viaggio della sonda verso l'asteroide - scoperto l'11 settembre 1999 e poi battezzato Bennu, come una divinità egizia, da un ragazzino di 9 anni del North Carolina - è stato un'odissea durato circa 1,35 miliardi di chilometri e due anni. OSIRIS-REx ha raggiunto Bennu nell'agosto 2018 e poi ha girato intorno all'asteroide per studiarne la superficie, mapparla e trovare un posto su cui poggiarsi.
OSIRIS-REx, che prende anch'essa il nome da una divinità egizia, è l'acronimo in inglese per Origins Spectral Interpretation Resource Identification Security-Regolith Explorer, in pratica la sintesi degli obiettivi scientifici della missione: studiare le origini del sistema solare; mappare l'asteroide, capire se minaccia la Terra; e scoprire la natura del suo materiale di superficie, riportandone un campione.