La spy story: prima apparizione di Yulia Skripal dopo l'avvelenamento. Il Cremlino: "E' in ostaggio"
Dopo 20 giorni di coma il recupero è stato "lento e doloroso." Il Cremlino accusa Londra di infrangere la legge internazionale.
Una ripresa "lenta e dolorosa" ma "siamo entrambi fortunati ad essere sopravvissuti a questo tentato omicidio". A parlare è Yulia Skripal, figlia dell'ex spia russa Serghei, avvelenata insieme al padre a Salisbury vicino Londra, lo scorso 4 marzo. Il Regno Unito ha accusato immediatamente Mosca dell'avvelenamento perpetrato con il gas nervino.
Yulia, 33 anni, dice di voler tornare un giorno in Russia e la sua dichiarazione affidata a un video, sembra la risposta al Cremlino che ha accusato Londra di aver "rapito" gli Skripal da quando sono stati ricovati in ospedale impedendo a funzionari di Mosca di incontrarli. Yulia è stata dimessa dall'ospedale lo scorso aprile e il padre solo la scorsa settimana. Entrambi si trovano in una località segreta per motivi di sicurezza.
"Dopo 20 giorni di coma, mi sono svegliata e ho saputo di essere stata avvelenata", ha detto Yulia, "Non voglio entrare nei dettagli ma il trattamento clinico è stato invasivo, doloroso e deprimente. Nel lungo periodo spero di ritornare nel mio Paese."
Nel frattempo l'ambasciata russa a Mosca ha accusato Londra di aver infranto le leggi internazionali non concedendo ai suoi funzionari di vedere gli Skripal. "Siamo felici di aver visto Yulia Skripal viva e in forma, tuttavia il video mostrato rafforza le nostre preoccupazioni sulle condizioni in cui i due vengono tenuti", ha attaccato l'ambasciata russa in una nota emessa dopo la pubblicazione del video.
Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, "Non si può essere completamente sicuri delle attuali condizioni (della Skripal), non si può
sapere se è sotto pressione, dove si trovi e se ha fatto queste dichiarazioni per sua volontà." "La parte britannica," ha poi ricordato Peskov, in un'intervista al canale russo Ntv, "finora non ha rispettato la Convenzione di Vienna e la Russia non ha ancora ricevuto l'accesso consolare a Yulia Skripal." "Si tratta," ha concluso il portavoce di Putin, "di una questione molto delicata, tenendo conto che tutto sta avvenendo sullo sfondo di una provocazione britannica immensa e senza paragoni al mondo".
Yulia ha ringraziato la rappresentanza diplomatica del suo Paese per l'offerta di assistenza ma ha detto di non averne bisogno, precisando di non parlare per conto di qualcun alto ma nome del padre e di se stessa.