La "Tavola periodica" festeggia 150 anni: ha svelato i segreti della materia
Il 6 marzo 1869 il chimico russo Dmitrij Ivanovič Mendeleev pubblicava la classificazione di tutti gli elementi conosciuti, sulla base del loro peso atomico. All'inizio contava 63 elementi. Oggi, dopo 150 anni è arrivata a ben 118.
All'inizio contava 63 elementi, oggi dopo 150 anni è arrivata a ben 118. Era il 6 marzo 1869 quando il chimico russo Dmitri Mendeleev pubblicava la classificazione di tutti gli elementi conosciuti sulla base del loro peso atomico, il sistema che avrebbe portato alla Tavola periodica degli elementi usata oggi.
"È l'alfabeto che ci permette di parlare con il mondo intorno a noi e che in futuro ci permetterà di costruire farmaci, materiali e metalli nuovi", come prevede il chimico dell'Istituto italiano di tecnologia (Iit), Marco De Vivo. La Tavola periodica "è stato un passo fondamentale che ha permesso di comprendere gli elementi, le loro proprietà e differenze".
La storia della Tavola periodica ha in realtà radici ben più profonde. A intuire che ci fossero degli elementi fisici, come il platino, il mercurio e lo zinco, erano stati già alcuni filosofi dell'antichità, come Aristotele, secondo cui la materia era il frutto della combinazione di una o più "radici", chiamate poi "elementi" da Platone.
Molto tempo dopo, nel 1869, Mendeleev organizzò gli elementi secondo la loro massa atomica, giocando quello che alcuni hanno definito un "solitario chimico", dove le carte erano le informazioni note sui vari elementi.
Per celebrare l'importante ricorrenza Paolo Lamberti, Presidente di Federchimica (Federazione nazionale dell'industria chimica) ha dichiarato: "La Tavola degli elementi rappresenta non solo la mappa per tutti i chimici del mondo, ma è un simbolo della potenza innovativa della chimica: uno schema aperto, da arricchire con nuovi elementi ancora sconosciuti. La genialità di Mendeleev risiede anche nell'aver ideato la Tavola lasciando spazi vuoti, da riempire con nuove scoperte, con la consapevolezza che la ricerca chimica, motore fondamentale di innovazione, aveva ancora molto da svelare".
“Celebrare la scoperta di Mendeleev - ha proseguito Lamberti - deve far riflettere sul ruolo fondamentale che la chimica ha avuto nel progresso tecnologico e nell’innalzamento della qualità della nostra vita.
"È l'alfabeto che ci permette di parlare con il mondo intorno a noi e che in futuro ci permetterà di costruire farmaci, materiali e metalli nuovi", come prevede il chimico dell'Istituto italiano di tecnologia (Iit), Marco De Vivo. La Tavola periodica "è stato un passo fondamentale che ha permesso di comprendere gli elementi, le loro proprietà e differenze".
La storia della Tavola periodica ha in realtà radici ben più profonde. A intuire che ci fossero degli elementi fisici, come il platino, il mercurio e lo zinco, erano stati già alcuni filosofi dell'antichità, come Aristotele, secondo cui la materia era il frutto della combinazione di una o più "radici", chiamate poi "elementi" da Platone.
Molto tempo dopo, nel 1869, Mendeleev organizzò gli elementi secondo la loro massa atomica, giocando quello che alcuni hanno definito un "solitario chimico", dove le carte erano le informazioni note sui vari elementi.
Per celebrare l'importante ricorrenza Paolo Lamberti, Presidente di Federchimica (Federazione nazionale dell'industria chimica) ha dichiarato: "La Tavola degli elementi rappresenta non solo la mappa per tutti i chimici del mondo, ma è un simbolo della potenza innovativa della chimica: uno schema aperto, da arricchire con nuovi elementi ancora sconosciuti. La genialità di Mendeleev risiede anche nell'aver ideato la Tavola lasciando spazi vuoti, da riempire con nuove scoperte, con la consapevolezza che la ricerca chimica, motore fondamentale di innovazione, aveva ancora molto da svelare".
“Celebrare la scoperta di Mendeleev - ha proseguito Lamberti - deve far riflettere sul ruolo fondamentale che la chimica ha avuto nel progresso tecnologico e nell’innalzamento della qualità della nostra vita.