Lacrime e brividi per l'omaggio dei Lakers a Kobe Bryant. LeBron James: "Vivrai per sempre fratello"
A bordo campo sono stati lasciati vuoti i due seggiolini su cui Bryant e la figlia Gianna si sono seduti l'ultima volta
Momenti di grande emozione allo Staples Center, dove prima dell'incontro tra Lakers e Portland si è svolto l'omaggio a Kobe Bryant e alle vittime dell'incidente aereo dello scorso 26 gennaio. Era la prima volta che i gialloviola scendevano in campo dopo la tragedia. Per l'occasione, la società di casa ha distribuito le maglie con i numeri dell'ex stella Nba, l'8 e il 24, ai 20mila spettatori. A bordo campo sono stati lasciati vuoti i due seggiolini su cui Bryant e la figlia Gianna si sono seduti l'ultima volta: a ricordarli anche due canotte e un mazzo di rose. Il tributo si è aperto sulle struggenti note di 'Amazing Grace', cantata da Usher. Sugli schermi è stato trasmesso un video con i momenti salienti della carriera di 'Black Mamba', narrati dalla sua stessa voce.
LeBron James ha preso la parola al centro del campo: ha recitato i nomi delle vittime e ricordato il grande amico e collega: "Prima di cominciare con il discorso che ho preparato, voglio ricordare tutte le vite che sono andate perdute domenica mattina: Alyssa Altobelli. John Altobelli, Keri Altobelli, Payton Chester, Sarah Chester, Christina Mauser, Ara Zobayan. Gianna Bryant e Kobe Bryant. Mi ero preparato qualcosa di scritto ma tradirei la fiducia di tutta la Lakers Nation se leggessi qualcosa di preparato perciò vi parlerò dal cuore. La prima cosa a cui penso è il senso di famiglia. Guardandomi intorno vedo che tutti siamo in lutto, stiamo soffrendo, abbiamo il cuore a pezzi, ma in momenti del genere l'unica cosa da fare è appoggiarsi alla spalla di uno di famiglia. Tutti quelli che sono qui fanno parte di una vera famiglia, e so che Kobe, Gianna, Vanessa e tutta la famiglia Bryant vuole ringraziarvi dal profondo del cuore, come Kobe ha detto nel suo ultimo discorso qui in questa arena. So che prima o poi ci sarà una commemorazione per lui, ma guardo a questa serata come a una celebrazione dei 20 anni di Kobe, del sangue, del sudore, delle lacrime, del corpo allo strenuo, e delle innumerevoli volte in cui si è rialzato, delle infinite ore di lavoro, della determinazione a diventare il più grande giocatore possibile.
Stanotte celebriamo il ragazzo che è arrivato qui a 18 anni e che si è ritirato a 38, e che è diventato il miglior padre che abbiamo visto negli ultimi tre anni. Kobe è un fratello per me. Il fatto che io sia qui ora vuol dire tantissimo per me: insieme ai miei compagni vogliamo portare avanti la sua eredità non solo per questa stagione, ma fino a quando potremo continuare a giocare a basket perché è quello che amiamo ed è quello che Kobe avrebbe voluto. Perciò, nelle parole di Kobe Bryant: Mamba out. Ma nelle nostre parole: noi non lo dimenticheremo mai. Vivrai per sempre fratello. Vi amo tutti",
I giocatori dei Lakers hanno indossato una maglia numero 24 durante il riscaldamento e nella divisa con cui hanno affrontato Portland era riportato il logo 'KB'. Carmelo Anthony, ancora scosso dalla scomparsa di Kobe, non ha voluto prendere parte alla partita. Nello spogliatoio gialloviola, è stato riservato un posto speciale alla maglia numero 28: l'unione tra il numero 8 - vestito da Kobe ai Lakers - e il numero 2, quello con cui la piccola Gianna stava iniziando a calcare i parquet di pallacanestro.
Il quintetto dei Lakers invece è stato annunciato per una volta come cinque "Kobe Bryant", a testimonianza di come la partita e tutta la serata fossero dedicate a lui. I 24.2 secondi di silenzio, i cori MVP e ''Kobe, Kobe'' che per tutta la partita hanno accompagnato le azioni di gioco, ha reso la celebrazione tanto coinvolgente quanto commovente.
Alla fine il match è stato vinto dai Portland Trail Blazers 127-119, trascinati dai 48 punti di Damien Lillard, ma per una volta del risultato è importato poco a tutti. Come ha sottolineato il coach dei Lakers Frank Vogel, oggi è stato terapeutico ritrovarsi tutti insieme e ripartire proprio dal basket. Il rifugio di Kobe Bryant che vivrà sempre nel cuore della Lakers Nation e di tutte le persone che lo hanno amato.
Tutte le foto Getty sono di Adam Pantozzi/NBAE.
LeBron James ha preso la parola al centro del campo: ha recitato i nomi delle vittime e ricordato il grande amico e collega: "Prima di cominciare con il discorso che ho preparato, voglio ricordare tutte le vite che sono andate perdute domenica mattina: Alyssa Altobelli. John Altobelli, Keri Altobelli, Payton Chester, Sarah Chester, Christina Mauser, Ara Zobayan. Gianna Bryant e Kobe Bryant. Mi ero preparato qualcosa di scritto ma tradirei la fiducia di tutta la Lakers Nation se leggessi qualcosa di preparato perciò vi parlerò dal cuore. La prima cosa a cui penso è il senso di famiglia. Guardandomi intorno vedo che tutti siamo in lutto, stiamo soffrendo, abbiamo il cuore a pezzi, ma in momenti del genere l'unica cosa da fare è appoggiarsi alla spalla di uno di famiglia. Tutti quelli che sono qui fanno parte di una vera famiglia, e so che Kobe, Gianna, Vanessa e tutta la famiglia Bryant vuole ringraziarvi dal profondo del cuore, come Kobe ha detto nel suo ultimo discorso qui in questa arena. So che prima o poi ci sarà una commemorazione per lui, ma guardo a questa serata come a una celebrazione dei 20 anni di Kobe, del sangue, del sudore, delle lacrime, del corpo allo strenuo, e delle innumerevoli volte in cui si è rialzato, delle infinite ore di lavoro, della determinazione a diventare il più grande giocatore possibile.
Stanotte celebriamo il ragazzo che è arrivato qui a 18 anni e che si è ritirato a 38, e che è diventato il miglior padre che abbiamo visto negli ultimi tre anni. Kobe è un fratello per me. Il fatto che io sia qui ora vuol dire tantissimo per me: insieme ai miei compagni vogliamo portare avanti la sua eredità non solo per questa stagione, ma fino a quando potremo continuare a giocare a basket perché è quello che amiamo ed è quello che Kobe avrebbe voluto. Perciò, nelle parole di Kobe Bryant: Mamba out. Ma nelle nostre parole: noi non lo dimenticheremo mai. Vivrai per sempre fratello. Vi amo tutti",
I giocatori dei Lakers hanno indossato una maglia numero 24 durante il riscaldamento e nella divisa con cui hanno affrontato Portland era riportato il logo 'KB'. Carmelo Anthony, ancora scosso dalla scomparsa di Kobe, non ha voluto prendere parte alla partita. Nello spogliatoio gialloviola, è stato riservato un posto speciale alla maglia numero 28: l'unione tra il numero 8 - vestito da Kobe ai Lakers - e il numero 2, quello con cui la piccola Gianna stava iniziando a calcare i parquet di pallacanestro.
Il quintetto dei Lakers invece è stato annunciato per una volta come cinque "Kobe Bryant", a testimonianza di come la partita e tutta la serata fossero dedicate a lui. I 24.2 secondi di silenzio, i cori MVP e ''Kobe, Kobe'' che per tutta la partita hanno accompagnato le azioni di gioco, ha reso la celebrazione tanto coinvolgente quanto commovente.
Alla fine il match è stato vinto dai Portland Trail Blazers 127-119, trascinati dai 48 punti di Damien Lillard, ma per una volta del risultato è importato poco a tutti. Come ha sottolineato il coach dei Lakers Frank Vogel, oggi è stato terapeutico ritrovarsi tutti insieme e ripartire proprio dal basket. Il rifugio di Kobe Bryant che vivrà sempre nel cuore della Lakers Nation e di tutte le persone che lo hanno amato.
Tutte le foto Getty sono di Adam Pantozzi/NBAE.