Las Vegas, gente comune. Storie di vittime e superstiti
Insegnanti, ex poliziotti, giocatori di hockey e football, mogli, mariti, vicini di casa e parenti, tutti accomunati dalla passione per il country e dalla voglia di divertirsi nella città simbolo del gioco e del divertimento, ecco alcune delle storie dei 59 che non sono tornati a casa dal concerto al Route 91 e delle decine di feriti.
Insegnanti, ex poliziotti, giocatori di hockey e football, allenatori di squadre giovanili, agenti immobiliari, mogli, mariti, vicini di casa e parenti, tutti accomunati dalla passione per il country e dalla voglia di divertirsi nella città simbolo del gioco e del divertimento, ecco alcune delle storie dei 59 che non sono tornati a casa dal concerto al Route 91 e delle centinaia rimasti feriti dopo che Stephen Paddock ha aperto il fuoco sulla folla dalla finestra della sua camera al 32esimo piano dell'hotel Mandalay Bay. Sono i dettagli che hanno cominciato ad emergere sui social media attraverso i racconti e la disperata ricerca di notizie da parte di amici e parenti. Una ricerca che in alcuni casi si è purtroppo conclusa per il peggio negli ospedali della città o per bocca di rappresentanti delle autorità locali.
C'è la storia angosciosa di Stacee E., parrucchiera di 50 anni moglie di Vincent E., un agente di polizia di San Francisco che, al primo esplodere di spari, ha gridato a lei e ai tre amici che erano con loro di riparsi e poi, appena prima della seconda scarica ha detto loro di correre via mentre soccorreva un ferito accanto a lui. Della donna non si è saputo nulla per tutta la notte. "Sono state 15 ore estenuanti in attesa di notizie" dice il cognato Al.
C'è la storia di Charleston H. un poliziotto fuori servizio e anche allenatore di una squadra giovanile di football. Un amico Troy ha saputo attraverso i social media che Charleston era al concerto e ha cercato di mettersi in contatto con lui ma senza ricevere risposta per poi sapere da un comune amico solo questa mattina che è risultato tra le vittime.
Adrian M., 35 anni di Anchorage in Alaska è tra le vittime ma la famiglia non ha ancora ricevuto una comunicazione ufficiale. Purtroppo però non ci sono dubbi perché hanno avuto la notizia da un amico che era vicino a lui quando è morto. Adrian era un ex giocatore di hockey e faceva ora il pescatore di professione. Di ritorno da una pesca fruttuosa aveva deciso di fermarsi a Las Vegas per festeggiare con gli amici concedendosi il piccolo lusso di un concerto.
Karessa R. una studentessa di 22 anni dell'Università del Nevada si è salvata grazie a un'amica che l'ha portata di corsa verso un'ambulanza dopo che era stata colpita alla spalla. Siccome non aveva un documento di identità la famiglia ci ha messo un po a localizzarla nell'ospedale dove ora è in terapia intensiva con un polmone collassato ma buone speranze di farcela.
Non è a lieto fine invece la storia di Denise B., una donna della Virginia morta nelle braccia del marito. Poche ore prima aveva postato una foto di loro due sorridenti sotto il palco. Un amico più tardi, dopo aver visto le scene del massacro, ha provato a contattarli ma senza risposta. Il marito Tony poco dopo ha scritto sul suo profilo Facebook che Denise era morta tra le sue braccia. "Ti amo piccola."
Un ospedale di Paris nel Tennessee ha comunicato la scomparsa di Sonny M., uno dei loro infermieri, morto accanto alla moglie Heather, chirurgo ortopedico, rimasta ferita nella sparatoria. Heather, intervistata da una rete televisiva di Nashville ha raccontato come il marito "abbia perso la vita per salvare la sua facendo scudo con il proprio corpo quando gli spari hanno cominciato a risuonare.
Rob MI., un agente immobilare di North Pole, Alaska, è stato raggiunto da tre proiettili ma è sopravvissuto. 52 anni e padre di tre bambini, era vicino al palco quando sono iniziati gli spati, racconta un amico fuori dalla sala operatoria: "Aveva appena finito di parlare al telefono con la famiglia quando è stato colpito ma ce la farà."
C'è la storia di Danae G. e la racconta all'Associated Press un'amica del Texas. Danae, 23 anni, si era appena laureata alla Texas Tech University di Lubbock ed era esaltata all'idea di andare al concerto. E' stata ferita e ce la farà ma l'amica ha aperto una sottoscrizione su GoFundMe per aiutare la famiglia con le spese mediche: "Danae è una donna di gran fede e ha centinaia di persone che pregano per lei. Non vediamo l'ora di riabbracciarla!"
Un'altra agente fuori servizio rimasta uccisa nella sparatoria è Rachael P., ferita durante il concerto è poi deceduta in ospedale. Lo ha comunicato il Dipartimento di Polizia di Manhattan dove lavorava come tecnico di archivio. Erano in quattro i colleghi al Route 91 Harvest Festival e un altro di loro ha riportato ferite lievi. "Lavorava con noi da dieci anni e ci mancherà molto" conclude il comunicato.
Miracolosamente sopravvissuto al massacro è invece Nick R., allenatore in seconda della squadra di hockey dell'Università del Nevada. Nick è stato colpito al petto e ha subito un intervento per la rimozione del proiettile. In un comunicato dei Rebels si dice che l'uomo è in condizioni stabili anche se attaccato a un respiratore meccanico, la pallottola gli ha sfiorato il polmone.