Madonna e i fantastici anni ’80. Com’era (e come eravamo noi)
Perché la Regina del Pop è un’irraggiungibile icona di stile
Guardando i vecchi video con una giovanissima Madonna a inizio carriera si assiste a una sfilata di stili e look che non sono mai veramente passati di moda e che ciclicamente vengono riproposti. I suoi look sono stati seguiti e imitati fin dal momento in cui è apparsa per la prima volta su MTV. Dalle gonne in tulle ai leggins, dagli orecchini con pendente ai maxi fiocchi in testa, dalle t-shirt parlanti (una per tutte quella con la scritta Italians do it better) alle canotte di rete, dalla lingerie a vista ai corsetti, dalla cintura Boy Toy ai fili di perle... in un continuo alternarsi tra street style e haute couture, stilisti noti e designer sconosciuti (che ha poi contribuito a lanciare). L'ubiquità del suo stile unico e altamente individuale fa di Madonna un'icona della moda moderna costruita in parte anche guardando e traendo ispirazione dalle grandi dive del passato.
Nel video di "Material Girl", datato 1985, ha copiato il look di Marilyn Monroe nel film “Gli uomini preferiscono le bionde”: abito da sera rosa senza spalline con guanti lunghi abbinati, ornato da una collana di diamanti e orecchini. E sempre in stile Marilyn si è presentata agli Academy Awards del 1991. In Express Yourself, primi anni 90, ha imitato l’aspetto androgino della diva degli anni 30 Marlene Dietrich, allargando gli orizzonti del menswear. Mentre per Vogue si è ispirata alla famosa foto di Horst P. Horst del 1939 che ritrae una donna di spalle che indossa un corsetto rilanciando questo capo, grazie alla collaborazione con Jean Paul Gaultier nel Blonde Ambition Tour: memorabile quello rosa con reggiseno a cono indossato negli stadi di tutto il mondo. Oltre alla collaborazione con Gaultier, che ha anche disegnato le mode neo-punk che indossava per il Drowned World Tour del 2001, Madonna ha lavorato con i designer italiani Dolce & Gabbana per il Girlie Show del 1993 e per il look western dell’album Music. E ancora Gucci, Stella McCartney, Azzedine Alaïa, Gucci, Givenchy, Alberta Ferretti e Badgley Mischka, tra gli altri. Ma l’influenza di Madonna non si limita solo alla musica e alla moda.
L'icona
Fin dagli inizi della sua carriera, nei primi anni ’80, Madonna ha avuto un impatto socio culturale fortissimo imponendo la sua personalità artistica a 360 gradi: musica, look, stile di vita, pensiero. Ha interpretato il bisogno di leggerezza della Generazione X mai rinunciando a dire la sua e ispirando schiere di Madonna wannabes (da “We wanna be like Madonna!”), invitandole a cercare una nuova consapevolezza e fiducia in se stesse.
“Non voglio rimanere chiusa in gabbia né rimanere imbottigliata come acqua minerale. L'etichetta che mi avete affibbiato non corrisponde più al prodotto? Fatti vostri”, diceva e così ha costruito e trasmesso un’eredità che va oltre la musica diventando non solo la regina del pop, tuttora indiscussa, ma la più influente icona femminile di tutti i tempi, la prima icona multimediale pop della storia, come hanno scritto critici e sociologi. Colei, insomma che ha spianato la strada alle artiste contemporanee e alle donne in generale, grazie alla capacità di portare il suo messaggio, talvolta controverso, oltre la musica. E’ stata paragonata persino a "un barometro della cultura che indirizza l'attenzione verso cambiamenti, lotte e mutamenti culturali". Prima grazie alla neonata MTV, oggi sfruttando la potenza dei social network. Da dove continua a ripetere il suo mantra:
“Parlare sempre in modo aperto, esprimere sempre le proprie opinioni, lottare contro la discriminazione e la bigotteria, dire cose che non piacciono, andare contro le convenzioni, è sempre stato difficile e continua a esserlo, come potete immaginare. Ma per me è l'unico modo in cui un’artista può esprimersi davvero.”
Nel video di "Material Girl", datato 1985, ha copiato il look di Marilyn Monroe nel film “Gli uomini preferiscono le bionde”: abito da sera rosa senza spalline con guanti lunghi abbinati, ornato da una collana di diamanti e orecchini. E sempre in stile Marilyn si è presentata agli Academy Awards del 1991. In Express Yourself, primi anni 90, ha imitato l’aspetto androgino della diva degli anni 30 Marlene Dietrich, allargando gli orizzonti del menswear. Mentre per Vogue si è ispirata alla famosa foto di Horst P. Horst del 1939 che ritrae una donna di spalle che indossa un corsetto rilanciando questo capo, grazie alla collaborazione con Jean Paul Gaultier nel Blonde Ambition Tour: memorabile quello rosa con reggiseno a cono indossato negli stadi di tutto il mondo. Oltre alla collaborazione con Gaultier, che ha anche disegnato le mode neo-punk che indossava per il Drowned World Tour del 2001, Madonna ha lavorato con i designer italiani Dolce & Gabbana per il Girlie Show del 1993 e per il look western dell’album Music. E ancora Gucci, Stella McCartney, Azzedine Alaïa, Gucci, Givenchy, Alberta Ferretti e Badgley Mischka, tra gli altri. Ma l’influenza di Madonna non si limita solo alla musica e alla moda.
L'icona
Fin dagli inizi della sua carriera, nei primi anni ’80, Madonna ha avuto un impatto socio culturale fortissimo imponendo la sua personalità artistica a 360 gradi: musica, look, stile di vita, pensiero. Ha interpretato il bisogno di leggerezza della Generazione X mai rinunciando a dire la sua e ispirando schiere di Madonna wannabes (da “We wanna be like Madonna!”), invitandole a cercare una nuova consapevolezza e fiducia in se stesse.
“Non voglio rimanere chiusa in gabbia né rimanere imbottigliata come acqua minerale. L'etichetta che mi avete affibbiato non corrisponde più al prodotto? Fatti vostri”, diceva e così ha costruito e trasmesso un’eredità che va oltre la musica diventando non solo la regina del pop, tuttora indiscussa, ma la più influente icona femminile di tutti i tempi, la prima icona multimediale pop della storia, come hanno scritto critici e sociologi. Colei, insomma che ha spianato la strada alle artiste contemporanee e alle donne in generale, grazie alla capacità di portare il suo messaggio, talvolta controverso, oltre la musica. E’ stata paragonata persino a "un barometro della cultura che indirizza l'attenzione verso cambiamenti, lotte e mutamenti culturali". Prima grazie alla neonata MTV, oggi sfruttando la potenza dei social network. Da dove continua a ripetere il suo mantra:
“Parlare sempre in modo aperto, esprimere sempre le proprie opinioni, lottare contro la discriminazione e la bigotteria, dire cose che non piacciono, andare contro le convenzioni, è sempre stato difficile e continua a esserlo, come potete immaginare. Ma per me è l'unico modo in cui un’artista può esprimersi davvero.”