Malta, la giornalista anti-corruzione Daphne Caruana Galizia uccisa da un'autobomba
Una potente esplosione alle 15 di oggi, i rottami della Peugeot 108 sulla quale era appena salita disseminati nell'area circostante, il cadavere carbonizzato ritrovato all'interno dell'auto: si chiude così la vita della donna che per prima rivelò i "Maltafiles"
Una potente esplosione alle 15 di oggi, i rottami della Peugeot 108 sulla quale era appena salita disseminati nell'area circostante, il cadavere carbonizzato ritrovato all'interno dell'auto.
La giornalista Daphne Caruana Galizia, 53 anni, è morta così, a bordo della sua vettura trasformata in un'autobomba, dopo essere uscita da casa a Mosta, una cittadina vicino alla capitale La Valletta.
Era diventata celebre a seguito dello scandalo dei "Maltafiles", una inchiesta internazionale indipendente secondo la quale "lo Stato nel Mediterraneo fa da base pirata per l'evasione fiscale in Ue". Era stata in prima fila poi nel 2016, quando dalle carte delle Panama Papers spuntò il nome della moglie del premier laburista maltese, Jospeh Muscat, che ha sempre respinto ogni accusa. La donna avrebbe avuto delle proprietà nei paradisi off-shore. Una vicenda che ha portato a elezioni anticipate sull'isola, vinte di nuovo da Muscat lo scorso giugno. Ed era stata denominata "una donna Wikileaks" da Politico, che l'aveva inserita tra le 28 personalità che "stanno agitando l'Europa".
Nota oltre che per le sue inchieste anche per il suo blog 'Running Commentary', aveva iniziato la sua carriera nel 1987 per l'edizione domenicale del Times of Malta, per poi diventare condirettore del Malta Independent, nel quale era successivamente passata al ruolo di editorialista. Aveva anche diretto la rivista Taste&Flair. E' stato però il suo blog a proiettarla al centro dell'attenzione del pubblico.
L'emittente Tvm riferisce che la giornalista 15 giorni fa aveva denunciato alla polizia di essere stata minacciata.