Confine tra Polonia e Bielorussia: sassaiola dei migranti, gli agenti rispondono coi lacrimogeni
Le proposte del presidente bielorusso Lukashenko alla Cancelliera Angela Merkel, il coinvolgimento dei partner europei, mentre Macron ha chiamato Putin affinché usi la sua influenza con la Bielorussia per porre fine alla grave crisi umanitaria
Scambi di accuse, inevitabili sanzioni, e fondi da destinare alla gestione dei migranti: mentre si valutano le proposte e si decide il da farsi, le persone ammassate al confine tra Polonia e Bielorussia, con la frontiera marcata dal filo spinato issato a mo' di muro, "rischiano di morire congelate". La lunga attesa al freddo, viziata da sogni traditi, spinge gli animi a surriscaldarsi e monta la rabbia con conseguenze che portano inevitabilmente allo scontro: se alcuni migranti lanciano sassi contro gli agenti polacchi, quest'ultimi rispondono con i lacrimogeni. E così la partita tra le burocrazie rischia di sbriciolarsi in violenze.
È l'Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, riferendo del colloquio avuto con il ministro degli esteri bielorusso Vladimir Makei, a prendere di petto la vicenda: "Sono persone che non potranno venire in Europa ma non potranno morire congelate lungo la frontiera. Dobbiamo aiutarle. Chi? Le organizzazioni umanitarie, lo Stato bielorusso, la Polonia, che ha offerto supporto umanitario. La Bielorussia mi ha garantito che fornirà sostegno e accetterà l'accesso delle organizzazioni dell'Onu per l'aiuto ai rifugiati ma il ministro bielorusso ha declinato ogni responsabilità per le persone che si trovano lì".
E se Lukashenko insiste sulla difesa della Bielorussia e sul fatto di "evitare scontri", la prova di forza è in atto. "Minsk continua a far transitare le persone ai nostri confini, trattenendoli nell'area di frontiera, mettendone le vite a rischio e spingendoli a cercare di entrare nell'Ue", sottolinea Borrell che parla di "disinformazione" considerando che gli attraversamenti legittimi dei confini debbano soddisfare i requisiti europei: ossia visti o procedure di asilo.
Anche Emmanuel Macron, nella sua conversazione telefonica con Vladimir Putin, ha "espresso profonda preoccupazione per la disumana strumentalizzazione dei flussi migratori orchestrata dalla Bielorussia al confine con la Polonia". Putin, però, ha in qualche modo rispedito al mittente il problema: "Sarebbe opportuno che i leader degli Stati membri dell'Ue e la Bielorussia discutano in modo diretto dei problemi in corso" e punta il dito contro "il trattamento estremamente crudele dei rifugiati da parte delle guardie di frontiera polacche".
In questo contesto si innescano fondi e sanzioni. La Ue considera la crisi umanitaria "una tragica strumentalizzazione dei migranti, ingannati e spinti alle frontiere da parte del regime bielorusso di Aleksandr Lukashenko". Il nuovo pacchetto di sanzioni, il quinto, verrà finalizzato nel corso dei prossimi giorni e riguarderà un numero importante, non ancora precisato, di persone ed entità. Comunque politicamente la decisione è stata adottata. "Ampliando le sanzioni potremo colpire coloro che sono responsabili dello sfruttamento di migranti vulnerabili e di favorire l'attraversamento illegale verso l'Ue", ha chiarito Borrell. "Anche noi stiamo preparando sanzioni in stretto coordinamento con l'Ue e altri partner che continuano a ritenere responsabile il regime di Lukashenko" per la situazione dei migranti in Bielorussia, al confine con l'Unione europea. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Ned Price, citato dai media Usa.
Intanto nel bilancio Ue 2022, su accordo tra Parlamento e Consiglio europeo, sono previsti 1,1 miliardi di euro per il Fondo Asilo, migrazione e integrazione e 809,3 milioni di euro per il Fondo per la gestione integrata delle frontiere per intensificare la cooperazione sulla gestione delle frontiere esterne, compresi 25 milioni di euro per la protezione del confine con la Bielorussia, nonché per la politica in materia di migrazione e asilo, che include anche finanziamenti aggiuntivi per gli impegni di reinsediamento. Inoltre sono previsti 227,1 milioni di euro per il Fondo sicurezza interna e 945,7 milioni di euro per il Fondo europeo per la Difesa a sostegno dell'autonomia strategica e della sicurezza europea; 15,2 miliardi di euro per sostenere i vicini e lo sviluppo e la cooperazione internazionale.
È l'Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, riferendo del colloquio avuto con il ministro degli esteri bielorusso Vladimir Makei, a prendere di petto la vicenda: "Sono persone che non potranno venire in Europa ma non potranno morire congelate lungo la frontiera. Dobbiamo aiutarle. Chi? Le organizzazioni umanitarie, lo Stato bielorusso, la Polonia, che ha offerto supporto umanitario. La Bielorussia mi ha garantito che fornirà sostegno e accetterà l'accesso delle organizzazioni dell'Onu per l'aiuto ai rifugiati ma il ministro bielorusso ha declinato ogni responsabilità per le persone che si trovano lì".
E se Lukashenko insiste sulla difesa della Bielorussia e sul fatto di "evitare scontri", la prova di forza è in atto. "Minsk continua a far transitare le persone ai nostri confini, trattenendoli nell'area di frontiera, mettendone le vite a rischio e spingendoli a cercare di entrare nell'Ue", sottolinea Borrell che parla di "disinformazione" considerando che gli attraversamenti legittimi dei confini debbano soddisfare i requisiti europei: ossia visti o procedure di asilo.
Anche Emmanuel Macron, nella sua conversazione telefonica con Vladimir Putin, ha "espresso profonda preoccupazione per la disumana strumentalizzazione dei flussi migratori orchestrata dalla Bielorussia al confine con la Polonia". Putin, però, ha in qualche modo rispedito al mittente il problema: "Sarebbe opportuno che i leader degli Stati membri dell'Ue e la Bielorussia discutano in modo diretto dei problemi in corso" e punta il dito contro "il trattamento estremamente crudele dei rifugiati da parte delle guardie di frontiera polacche".
In questo contesto si innescano fondi e sanzioni. La Ue considera la crisi umanitaria "una tragica strumentalizzazione dei migranti, ingannati e spinti alle frontiere da parte del regime bielorusso di Aleksandr Lukashenko". Il nuovo pacchetto di sanzioni, il quinto, verrà finalizzato nel corso dei prossimi giorni e riguarderà un numero importante, non ancora precisato, di persone ed entità. Comunque politicamente la decisione è stata adottata. "Ampliando le sanzioni potremo colpire coloro che sono responsabili dello sfruttamento di migranti vulnerabili e di favorire l'attraversamento illegale verso l'Ue", ha chiarito Borrell. "Anche noi stiamo preparando sanzioni in stretto coordinamento con l'Ue e altri partner che continuano a ritenere responsabile il regime di Lukashenko" per la situazione dei migranti in Bielorussia, al confine con l'Unione europea. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Ned Price, citato dai media Usa.
Intanto nel bilancio Ue 2022, su accordo tra Parlamento e Consiglio europeo, sono previsti 1,1 miliardi di euro per il Fondo Asilo, migrazione e integrazione e 809,3 milioni di euro per il Fondo per la gestione integrata delle frontiere per intensificare la cooperazione sulla gestione delle frontiere esterne, compresi 25 milioni di euro per la protezione del confine con la Bielorussia, nonché per la politica in materia di migrazione e asilo, che include anche finanziamenti aggiuntivi per gli impegni di reinsediamento. Inoltre sono previsti 227,1 milioni di euro per il Fondo sicurezza interna e 945,7 milioni di euro per il Fondo europeo per la Difesa a sostegno dell'autonomia strategica e della sicurezza europea; 15,2 miliardi di euro per sostenere i vicini e lo sviluppo e la cooperazione internazionale.