Annalisi Camilli, giornalista di Internazionale, era a bordo di una delle due navi della Open Arms quando l'equipaggio ha trovato i cadaveri di una donna e di un bambino e, poco distante, una sopravvissuta aggrappata al relitto di un gommone. Lei, abbiamo scoperto poi, si chiama Josefa. E mentre sui social va di scena l'ennesimo teatrino di insulti e di grida a fake news che fake sono solo per comodità o convenienza, Camilli ci fornisce una testimonianza oculare. Ci racconta la verità vera, non quella sbandierata ad arte. Quel che ha visto è lo sguardo vitreo di una donna rimasta per ore e ore in acqua, vicina alla morte per ipotermia. Josefa è fuggita da violenze inaudite. E quello smalto sulle unghie glielo hanno messo delle volontarie della Open Arms per iniziare a sciogliere il suo terrore