Mogli a confronto: degenera crisi diplomatica tra Brasile e Francia. E Bolsonaro offende Brigitte
Dopo gli attacchi personali di un ministro brasiliano nei confronti del presidente francese Emmanuel Macron, Brigitte e Michelle finiscono per entrare nella disputa Brasile-Francia in merito alla gestione dei roghi che stanno divorando l'Amazzonia. "Un problema interno" secondo Bolsonaro. "Un danno per il mondo" a detta di Macron. E non solo
Quando gli animi diventano incandescenti, può accadere di tutto. È il caso della crisi diplomatica tra Brasile e Francia con protagonisti, in prima persona, il premier brasiliano Jair Bolsonaro e il presidente francese Emmanuel Macron. Al centro della disputa ci sono gli incendi incontrollati in Amazzonia.
Con l'aggravarsi della situazione, si è passati da toni istituzionali a commenti insolenti fino ad attacchi personali. L'ha fatto il ministro dell'educazione brasiliano, Abraham Weintraub, che non ha esitato a definire Macron "un cretino opportunista". Di peggio c'è il commento di Bolsonaro a un post che mette a confronto sua moglie Michelle con la première dame di Francia Brigitte.
Un paragone becero e alquanto scontato, considerando l'età delle consorti: 37 e 66 anni. "Adesso capite perché Macron perseguita Bolsonaro?", scrive l'autore del post Rodrigo Andreaça che allude all'invidia del leader europeo nei confronti di quello sudamericano. Una opinione come tante che circolano in rete resa celebre dallo stesso Bolsonaro, che risponde: "Non umiliarla", aggiungendo un "kkkkkk" che equivale a una "risatina".
La rabbia di Macron: "Spero che Brasile abbia presto nuovo presidente"
Quasi una crisi internazionale tra Francia e Brasile a margine del vertice G7 di Biarritz. Emmanuel Macron contro le "parole estremamente irrispettose" di Jair Bolsonaro nei confronti di sua moglie Brigitte. "E' triste per lui e per tutti i brasiliani - ha detto il presidente francese in una conferenza stampa a margine del G7 di Biarritz - Le donne brasiliane si sono sicuramente vergognate di aver letto quello che ha scritto il loro presidente. Spero che molto rapidamente avranno un presidente che si comporti all'altezza".
E intanto l'Amazzonia brucia
Sono migliaia i militari brasiliani impegnati contro le fiamme che stanno divorando l'Amazzonia da circa 20 giorni. Il governo ha stanziato circa 10 milioni di euro per le operazioni e allestito, nello Stato di Rondônia, una base di appoggio, che da Porto Velho coordinerà l'operazione 'Jequitiba', nella quale sono impegnati anche diversi aerei C-130 in grado di immagazzinare 12 litri d'acqua. Domare le fiamme, spiegano gli esperti dei vigili del fuoco, non sarà facile considerando che le zone interessate sono delimitate e chiuse dalla vegetazione. Per raggiungerle bisognerà avventurarsi a piedi per 15-20 chilometri".
Gli aiuti "non richiesti"
I leader del G7, riuniti a Biarritz in Francia, si sono detti d'accordo nell'aiutare i Paesi colpiti dagli incendi "il prima possibile". L'ha comunicato lo stesso Macron. "Siamo tutti d'accordo sull'aiutare il prima possibile i Paesi che sono stati colpiti dagli incendi", ha detto ai giornalisti il presidente francese.
Sebbene circa il 60 per cento dell'Amazzonia si trovi in Brasile, la vasta foresta comprende anche altre otto nazioni: Bolivia, Colombia, Ecuador, Guyana francese, Guyana, Perù, Suriname e Venezuela. "Questa mattina, la Colombia ha invitato la comunità internazionale ad aiutare, quindi dobbiamo dare una mano", ha aggiunto il capo dell'Eliseo. "Le nostre squadre stanno entrando in contatto con tutti i Paesi amazzonici in modo da poter concludere alcuni impegni molto concreti che coinvolgono risorse tecniche e finanziamenti".
L'offerta di Macron di mettere la crisi dell'Amazzonia in cima all'ordine del giorno del G7 ha fatto irritare il presidente brasiliano, Bolsonaro, che si era scagliato contro ciò che vede come un'interferenza esterna, denunciando la mentalità colonialista del leader francese.
Con l'aggravarsi della situazione, si è passati da toni istituzionali a commenti insolenti fino ad attacchi personali. L'ha fatto il ministro dell'educazione brasiliano, Abraham Weintraub, che non ha esitato a definire Macron "un cretino opportunista". Di peggio c'è il commento di Bolsonaro a un post che mette a confronto sua moglie Michelle con la première dame di Francia Brigitte.
Un paragone becero e alquanto scontato, considerando l'età delle consorti: 37 e 66 anni. "Adesso capite perché Macron perseguita Bolsonaro?", scrive l'autore del post Rodrigo Andreaça che allude all'invidia del leader europeo nei confronti di quello sudamericano. Una opinione come tante che circolano in rete resa celebre dallo stesso Bolsonaro, che risponde: "Non umiliarla", aggiungendo un "kkkkkk" che equivale a una "risatina".
La rabbia di Macron: "Spero che Brasile abbia presto nuovo presidente"
Quasi una crisi internazionale tra Francia e Brasile a margine del vertice G7 di Biarritz. Emmanuel Macron contro le "parole estremamente irrispettose" di Jair Bolsonaro nei confronti di sua moglie Brigitte. "E' triste per lui e per tutti i brasiliani - ha detto il presidente francese in una conferenza stampa a margine del G7 di Biarritz - Le donne brasiliane si sono sicuramente vergognate di aver letto quello che ha scritto il loro presidente. Spero che molto rapidamente avranno un presidente che si comporti all'altezza".
E intanto l'Amazzonia brucia
Sono migliaia i militari brasiliani impegnati contro le fiamme che stanno divorando l'Amazzonia da circa 20 giorni. Il governo ha stanziato circa 10 milioni di euro per le operazioni e allestito, nello Stato di Rondônia, una base di appoggio, che da Porto Velho coordinerà l'operazione 'Jequitiba', nella quale sono impegnati anche diversi aerei C-130 in grado di immagazzinare 12 litri d'acqua. Domare le fiamme, spiegano gli esperti dei vigili del fuoco, non sarà facile considerando che le zone interessate sono delimitate e chiuse dalla vegetazione. Per raggiungerle bisognerà avventurarsi a piedi per 15-20 chilometri".
Gli aiuti "non richiesti"
I leader del G7, riuniti a Biarritz in Francia, si sono detti d'accordo nell'aiutare i Paesi colpiti dagli incendi "il prima possibile". L'ha comunicato lo stesso Macron. "Siamo tutti d'accordo sull'aiutare il prima possibile i Paesi che sono stati colpiti dagli incendi", ha detto ai giornalisti il presidente francese.
Sebbene circa il 60 per cento dell'Amazzonia si trovi in Brasile, la vasta foresta comprende anche altre otto nazioni: Bolivia, Colombia, Ecuador, Guyana francese, Guyana, Perù, Suriname e Venezuela. "Questa mattina, la Colombia ha invitato la comunità internazionale ad aiutare, quindi dobbiamo dare una mano", ha aggiunto il capo dell'Eliseo. "Le nostre squadre stanno entrando in contatto con tutti i Paesi amazzonici in modo da poter concludere alcuni impegni molto concreti che coinvolgono risorse tecniche e finanziamenti".
L'offerta di Macron di mettere la crisi dell'Amazzonia in cima all'ordine del giorno del G7 ha fatto irritare il presidente brasiliano, Bolsonaro, che si era scagliato contro ciò che vede come un'interferenza esterna, denunciando la mentalità colonialista del leader francese.