Molestie sessuali: nuove accuse per Bryan Singer, regista di Bohemian Rhapsody, che smentisce
Nell'inchiesta di The Atlantic si legge: Singer, attraverso il suo avvocato, ha affermato che non conosceva Valdovinos (una delle presunte vittime) e ha negato le accuse
Nuove accuse di molestie sessuali per Bryan Singer, il regista di Bohemian Rhapsody che già nel 2017 era stato costretto a respingere quelle di Cesar Sanchez-Guzman, che aveva raccontato di aver subito un assalto sessuale quando era diciassettenne.
Anche in questo caso alcune delle vittime delle presunte molestie sono dei minori: si tratta di Victor Valdovinos, che ha lavorato in un film diretto da Singer, L'allievo, e altri tre i cui pseudonimi sono Eric e Andy (17 e 15 anni al tempo dei fatti, avvenuti in California) e Ben.
Il legale di Singer, riferisce il Guardian, ha sottolineato che il proprio assistito non è mai stato arrestato o incriminato per alcun reato.
Singer ha risposto all'inchiesta giornalistica pubblicata da The Atlantic con una dichiarazione, come riporta il sito della Cnn: "L'ultima volta che ho commentato questo argomento, Esquire magazine si stava preparando a pubblicare un articolo scritto da un giornalista omofobo che ha una strana ossessione per me dal 1997. Dopo un'attenta verifica dei fatti, considerando l'assenza di fonti credibili Esquire ha deciso di non pubblicare questo pezzo di giornalismo vendicativo. Questo fatto non ha impedito allo scrittore di vendere il testo a The Atlantic. È triste The Atlantic si abbassi a questi standard bassi di integrità giornalistica".
L'articolo di The Atlantic è stato scritto da Alex French e Maximillian Potter che hanno a loro volta prodotto un comunicato: "Ci sentiamo fortunati che The Atlantic abbia deciso di lavorare con noi, e siamo grati che questo pezzo sia passato attraverso il processo editoriale, che ha incluso un rigoroso fact-checking e un solido controllo legale. Siamo molto grati che le presunte vittime ora abbiamo una possibilità di essere ascoltate e speriamo che la sostanza delle loro accuse resti al centro dell'attenzione".
La produzione cinematografica Millennium Film, dopo l'uscita dell'articolo, ha detto che continuerà a produrre il prossimo film di Singer, tratto dal fumetto Red Sonja.
La 20th Century Fox aveva invece licenziato Singer prima della fine delle riprese di Bohemian Rhapsody, mantenendolo comunque nei crediti del film come regista. La pellicola ha già ottenuto premi importanti, come i Golden Globes, e delle nomination agli Oscar, ma il nome di Singer non è stato mai enfatizzato in queste occasioni.
L'attore Rami Malek, in questa intervista di Rainews 24, risponde elegantemente alla domanda su eventuali attriti sul set tra regista e cast: Quando si fa arte, se non ci sono litigi o conflitti, è tutto troppo facile".
Brian May dei Queen su Instagram ha prima scritto un post in cui dava l'impressione di difendere Bryan Singer e poi si è scusato, contestualizzando il suo precedente commento, smettendo di seguire il regista sul social network.
Anche in questo caso alcune delle vittime delle presunte molestie sono dei minori: si tratta di Victor Valdovinos, che ha lavorato in un film diretto da Singer, L'allievo, e altri tre i cui pseudonimi sono Eric e Andy (17 e 15 anni al tempo dei fatti, avvenuti in California) e Ben.
Il legale di Singer, riferisce il Guardian, ha sottolineato che il proprio assistito non è mai stato arrestato o incriminato per alcun reato.
Singer ha risposto all'inchiesta giornalistica pubblicata da The Atlantic con una dichiarazione, come riporta il sito della Cnn: "L'ultima volta che ho commentato questo argomento, Esquire magazine si stava preparando a pubblicare un articolo scritto da un giornalista omofobo che ha una strana ossessione per me dal 1997. Dopo un'attenta verifica dei fatti, considerando l'assenza di fonti credibili Esquire ha deciso di non pubblicare questo pezzo di giornalismo vendicativo. Questo fatto non ha impedito allo scrittore di vendere il testo a The Atlantic. È triste The Atlantic si abbassi a questi standard bassi di integrità giornalistica".
L'articolo di The Atlantic è stato scritto da Alex French e Maximillian Potter che hanno a loro volta prodotto un comunicato: "Ci sentiamo fortunati che The Atlantic abbia deciso di lavorare con noi, e siamo grati che questo pezzo sia passato attraverso il processo editoriale, che ha incluso un rigoroso fact-checking e un solido controllo legale. Siamo molto grati che le presunte vittime ora abbiamo una possibilità di essere ascoltate e speriamo che la sostanza delle loro accuse resti al centro dell'attenzione".
La produzione cinematografica Millennium Film, dopo l'uscita dell'articolo, ha detto che continuerà a produrre il prossimo film di Singer, tratto dal fumetto Red Sonja.
La 20th Century Fox aveva invece licenziato Singer prima della fine delle riprese di Bohemian Rhapsody, mantenendolo comunque nei crediti del film come regista. La pellicola ha già ottenuto premi importanti, come i Golden Globes, e delle nomination agli Oscar, ma il nome di Singer non è stato mai enfatizzato in queste occasioni.
L'attore Rami Malek, in questa intervista di Rainews 24, risponde elegantemente alla domanda su eventuali attriti sul set tra regista e cast: Quando si fa arte, se non ci sono litigi o conflitti, è tutto troppo facile".
Brian May dei Queen su Instagram ha prima scritto un post in cui dava l'impressione di difendere Bryan Singer e poi si è scusato, contestualizzando il suo precedente commento, smettendo di seguire il regista sul social network.