Navalny, nuovo giorno di proteste in Russia. Oltre 4.000 arrestati in diverse città
Mosca mai così blindata. Fermata la moglie di Navalny. Un uomo tenta di darsi fuoco. A San Pietroburgo scontri tra polizia e manifestanti
Oltre 4mila dimostranti sono stati arrestati nelle diverse manifestazioni in decine di città a sostegno di Alexei Navalny. Secondo l'ultimo aggiornamento della ong Ovd Info, gli arresti sono 4.027, di cui 1.167 a Mosca.
Le proteste sono cominciate sulla costa est del Paese, nella città di Vladivostok. I profili Twitter vicini all'attivista hanno diffuso le immagini delle prime manifestazioni svoltesi a Vladivostok, estrema propaggine orientale della Federazione. Un video mostra alcune decine di dimostranti raccogliersi nella piazza centrale della città sfidando i cordoni della polizia.
In un altro filmato si vedono gli agenti all'inseguimento dei manifestanti, che corrono e danzano sulle acque ghiacciate del Golfo dell'Amur. "Il desiderio di vivere in un Paese libero è più forte della paura di essere arrestati", ha dichiarato Andrei, uno studente venticinquenne, all'inviato di France Presse nella città sul Pacifico.
A Novisbirsk, almeno 5mila persone sono scese in piazza nonostante un termometro che segna 21 gradi sotto zero intonando slogan come, "Libertà" e "Putin è un ladro", e le forze dell'ordine hanno fermato almeno 30 dimostranti. Mobilitazioni e decine di arresti anche a Novokuznetsk, Omsk, Nizhny Tagil, Krasnoyarsk e Perm. A Yekaterinburg, quarta città più popolosa, sono migliaia i cittadini in strada (7 mila secondo gli attivisti, 2 mila secondo la polizia).
Mosca blindata
La polizia, con un'iniziativa senza precedenti, ha chiuso sette stazioni della metropolitana, negozi e ristoranti e molte linee dei trasporti pubblici sono state dirottate. Le autorità russe hanno emesso numerosi avvertimenti per dissuadere la popolazione dal partecipare alle manifestazioni non autorizzate, minacciando conseguenze penali per chi scenderà in piazza.
Ue, l'alto rappresentante Borrell: condanno la detenzione e l'uso della forza contro manifestanti
Indignazione europea per la repressione delle manifestazioni pro Navalny oggi in Russia: come ha scritto sul suo profilo Twitter l'alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Ue, Josep Borrell condanna "anche oggi le detenzioni diffuse e l'uso sproporzionato della forza contro manifestanti e giornalisti in Russia". Il capo della diplomazia europea, che la prossima settimana sarà in missione a Mosca dove incontrerà fra gli altri il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, ha aggiunto su Twitter che "le persone devono poter esercitare il loro diritto di manifestare senza timore di repressione. La Russia deve rispettare i suoi impegni internazionali", ha concluso.
Scontri a San Pietroburgo
Tra le mille e le duemila persone in piazza a San Pietroburgo. I profili Twitter vicini a Navalny hanno diffuso le immagini dell'arresto di un uomo portato via a forza dalla polizia.
Жесткое задержание в Петербурге. У протестующего разбита губа
— Дождь (@tvrain) January 31, 2021
Видео: Маша Борзунова / Дождь pic.twitter.com/hPb5Dp34mF
Secondo i media vicini all'opposizione, i dimostranti hanno bersagliato con palle di neve i poliziotti, che hanno risposto prima con il lancio di lacrimogeni e poi colpendo alcuni manifestanti con taser e manganelli. Tra i fermati c'e' anche il popolare rapper Oxxxymiron (Miron Fyodorov). In Piazza Sennaya, "la polizia ferma brutalmente i giornalisti" nonostante indossino gilet gialli con su scritto "Stampa" e mostrino i tesserini. Lo riporta la testata online Meduza, secondo cui uno dei fermati è il fotoreporter Georghi Markov, che stava scattando foto per il sito Znak.co.
Arrestata la moglie di Navalny
La polizia russa ha fermato la moglie di Aleksey Navalny, Yulia Navalnaya, mentre andava assieme a un gruppo di manifestanti verso il carcere di Matrosskaya Tishina di Mosca, dove è rinchiuso l'oppositore.
Юлия Навальная задержана полицией при мирной прогулке по Москве. Защитника к ней не пустили, не представились, не предъявили удостоверений, не назвали причину задержания. pic.twitter.com/GO6bE3KXo6
— Vyacheslav Gimadi (@vigimadi) January 31, 2021
Questa mattina la donna, già fermata e poi rilasciata nel corso della manifestazione della scorsa settimana, aveva postato una foto di famiglia su Instagram. "Questa è la mia famiglia. I due giovani onesti della foto sono stati arrestati: uno perché dopo essere stato avvelenato ha osato sopravvivere, l'altro perché porta il suo stesso cognome: Navalny. Se restiamo in silenzio, domani verranno per qualcuno di noi. Una persona spaventata a caso deciderà il nostro destino: imprigionerà qualcuno e avvelenerà qualcun altro. Non deve essere così e non lo sarà".
Il tweet di Gentiloni
"La democrazia scalda il cuore". Lo ha scritto il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni in un tweet, pubblicando un video che mostra un corteo pacifico di manifestanti a Mosca mentre sfila nelle strade della capitale russa, coperte di neve, per chiedere la scarcerazione di Alexei Navalny.
La democrazia scalda il cuore #Mosca pic.twitter.com/Lthx3Cw9i8
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) January 31, 2021
L'ambasciata americana pubblica luoghi e orari delle manifestazioni
Intanto l'ambasciata americana ha pubblicato nuovamente luoghi e orari delle manifestazioni, invitando i propri cittadini a tenersi lontano per evitare l'arresto. Gli annunci hanno irritato il Cremlino, in quanto contribuiscono a diffondere notizie sui luoghi della protesta. A Mosca, l'appuntamento è davanti alla sede dei servizi di sicurezza dell'Fsb, non lontano dal Cremlino.
La condanna degli Stati Uniti
Con un tweet, il segretario di Stato Usa Antony Blinken, rinnova "la richiesta alla Russia di liberare coloro che sono stati detenuti per avere esercitato i loro diritti umani, compreso Alexey Navalny", precisando che "Gli Stati Uniti condannano l'uso persistente di tattiche dure contro manifestanti pacifici e giornalisti da parte della autorità russe per la seconda settimana di seguito".
The U.S. condemns the persistent use of harsh tactics against peaceful protesters and journalists by Russian authorities for a second week straight. We renew our call for Russia to release those detained for exercising their human rights, including Aleksey Navalny.
— Secretary Antony Blinken (@SecBlinken) January 31, 2021
Mosca accusa gli Usa
"Grossolane interferenze" nei suoi affari interni a proposito delle dichiarazioni americane sulle proteste in Russia contro la detenzione di Navalny. Così il Ministero degli Esteri russo risponde alle dichiarazioni Usa.
Il Cremlino sta cercando inoltre di arginare la mobilitazione sui social network. Il Roskomnadzor, l'autorità per le telecomunicazioni russa, venerdì scorso ha convocato i responsabili delle principali piattaforme, da Facebook a TikTok, per chiedere loro di non diffondere gli appelli a partecipare alle manifestazioni. Nel mirino anche Telegram per un canale dove gli attivisti stanno diffondendo i dati personali dei poliziotti coinvolti nella repressione delle proteste. Le aziende rischiano sanzioni economiche.
Arresti nella rete vicina a Navalny
"La maggioranza è dalla nostra parte, svegliamoli", è il messaggio che Navalny ha lanciato giovedì scorso ai suoi sostenitori dal carcere di Matrosskaya Tishina. Sabato 23 gennaio, nel primo giorno di proteste, decine di migliaia di russi erano scesi in strada in oltre cento città contro il lungo governo di Putin, accusato di stagnazione e corruzione. Oltre 4 mila dimostranti erano stati arrestati quel giorno, mentre questa settimana diverse personalità vicine a Navalny, dal fratello Oleg all'avvocato Lyubov Sobol, sono state poste agli arresti domiciliari con l'accusa di aver violato le restrizioni anti Covid con i loro inviti a manifestare. Con la stessa accusa è stata prolungata ieri la detenzione della portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, che aveva terminato i nove giorni di carcere a lei inflitti per manifestazione non autorizzata.
Anche il direttore della testata online MediaZona, Serghiei Smirnov, è stato fermato dalla polizia mentre usciva di casa. Secondo gli investigatori, avrebbe pubblicato un post sui social media invitando a partecipare alle proteste. Reporter Senza Frontiere denuncia che a causa delle manifestazioni "i giornalisti russi sono soggetti a visite preventive" da parte delle forze dell'ordine, a perquisizioni delle loro abitazioni e alcuni persino a procedimenti penali, e ha chiesto al governo dimettere subito fine a "queste gravi violazioni della libertà di stampa".
Il caso Navalny
Navalny è stato arrestato per violazione dei termini della libertà vigilata al suo ritorno dalla Germania, dove era stato curato per l'avvelenamento con agente nervino dello scorso agosto, del quale l'attivista considera responsabile Putin. L'oppositore dovrà inoltre affrontare un processo per frode riguardo il presunto utilizzo per spese personali di oltre 356 milioni di rubli (circa 3,9 milioni di euro) donati alla sua organizzazione anti-corruzione e un'accusa di diffamazione ai danni di un veterano della Seconda Guerra Mondiale.
Il 2 febbraio, infine, un tribunale deciderà se commutare in pena detentiva la condanna per frode sospesa nel 2014. Pochi giorni dopo l'arresto, Navalny si era vendicato con la pubblicazione di una lunga inchiesta video su un lussuoso palazzo sul Mar Nero che, secondo l'attivista, apparterrebbe a Putin. Il filmato ha superato i 100 milioni di visualizzazioni su YouTube. Il Cremlino ha negato che l'edificio appartenga al presidente e ha affermato che i proprietari sono alcuni uomini d'affari la cui identità non può essere rivelata. Ieri il miliardario Arkady Rotenberg, amico di Putin, ha affermato di essere il proprietario del palazzo e di aver avviato i lavori per trasformare in un hotel la struttura, che, a quanto emerge dal filmato, comprenderebbe un casino', un palazzetto sotterraneo per l'hockey e una vigna.