Navalny in aula per il processo: "Putin passerà alla storia come l'Avvelenatore". Arresti a Mosca
L'oppositore di Putin ha scherzato col giudice: "Attualmente risiedo nella prigione di Matrosskaya Tishina". Poi l'attacco a Putin: "Avvelenatore"
"Non si possono mettere in galera milioni di persone"
"Parliamo dell'elefante nella stanza: si tratta di mettermi in prigione a causa di un processo che è stato dichiarato illegale" e "sappiamo perché sta accadendo: l'odio e la paura di un uomo nel bunker. Perché l'ho offeso sopravvivendo dopo che avevano tentato di uccidermi su suo ordine", ha proseguito. "La cosa principale in questa udienza non è come finirà per me, mettermi in carcere non è difficile. La cosa principale è perché questo stia accadendo ed è per intimidire un numero enorme di persone", ha detto nella sua dichiarazione conclusiva. "Hanno imprigionato una persona per intimidirne milioni, spero che questo processo non venga percepito dalle persone come un segnale che dovrebbero avere più paura. Questa non è una dimostrazione di forza, è una dimostrazione di debolezza. Non si possono mettere in galera centinaia di migliaia, milioni di persone".
"Ci sono momenti in cui l'illegalità e l'arbitrarietà sono l'essenza del sistema politico, e questo è terribile. Ma è ancora peggio quando l'illegalità e l'arbitrarietà indossano il mantello del procuratore o della magistratura. Ed è dovere di tutti disobbedirvi, disobbedire a tali leggi", ha proseguito Navalny. Il giudice a quel punto lo ha interrotto. "Non stiamo facendo un comizio ora, non facciamo politica qui", ha notato il magistrato. Navalny ha risposto: "Vi sto dando la mia opinione, non ne ho altre".
"Non riconosco questo tribunale. Chiedo il rilascio immediato per me e per tutti i prigionieri politici: questo teatrino è illegale", ha concluso.
Processo a Navalny
Navalny è in tribunale, dove il giudice deciderà se commutare la libertà vigilata in pena detentiva. Ieri è stata sostituita la giudice Yulia Okuneva, incaricata di presiedere l'udienza: al suo posto Natalya Repnikova.
Più di 15 diplomatici di diversi Paesi e circa 80 giornalisti tra russi e stranieri sono presenti all'udienza che deciderà le sorti dell'oppositore russo. Il giudice in aula ha chiarito che la sentenza sul caso Navalny non sarà necessariamente emessa oggi. E' previsto che siano sentite tutte le parti coinvolte nel processo, poi la Corte si riunirà per prendere una decisione.
Un rappresentante del Servizio Penitenziario Federale (FSIN) ha ufficialmente chiesto al giudice in aula di sostituire la condanna sospesa di Navalny con una pena detentiva reale di 3 anni e 6 mesi. "Dalla fine di settembre 2020 Navalny è stato posto in regime di trattamento ambulatoriale; a giudicare dai resoconti dei media, si è mosso liberamente e ha rilasciato interviste ma non ha contattato gli ispettori del Servizio sebbene il loro numero di telefono fosse pubblicato sul sito web. È stato così inserito nella lista dei ricercati poiché il servizio ha deciso che stava sistematicamente eludendo la pena sospesa", dice il rappresentante.
Secondo la corrispondente del Telegraph, Nataliya Vasilyeva, all'inizio dell'udienza Navalny ha scherzato rispondendo al giudice che gli ha chiesto l'indirizzo di residenza: "Attualmente vivo nella prigione di Matrosskaya Tishina".
L'avvocato di Navalny, Vadim Kobzev, ha chiesto al giudice di inserire tra le carte da visionare un documento medico proveniente dalla clinica di Berlino in cui l'oppositore è stato curato dopo l'avvelenamento. Per la difesa l'atto sarebbe una prova di come Navalny, fino al 15 gennaio, stesse seguendo una terapia fuori dai confini nazionali che gli impediva di presenziare ai controlli sulla libertà vigilata.
Суд в Москве рассматривает ходатайство о замене Алексею Навальному условного срока на реальный. #Навальный pic.twitter.com/Lu8v4qAdia
— Радио Свобода (@SvobodaRadio) February 2, 2021
Navalny: "Possiamo ordinare McDonald's?"
Il giudice che sta trattando il caso Navalny ha annunciato una pausa "tecnica" di due ore al processo. Lo riporta l'emittente Dozhd. Navalny a quel punto ha chiesto: "Possiamo mandare qualcuno da McDonald's?
La moglie non ammessa in aula. Navalny: "Yulia sono fiero di te"
In un tweet, uno dei collaboratori di Navalny, Leonid Volkov, ha affermato che Yulia, la moglie dell'oppositore, arrivata anche lei in tribunale, non è stata ammessa in aula e attende all'esterno l'esito dell'udienza. Ha incontrato il marito per pochi istanti e secondo il corrispondente dell'Independent lui le avrebbe detto: "Dicono che continui a violare l'ordine pubblico. Sei una cattiva ragazza. Sono fiero di te".
Navalny era stato condannato a tre anni e mezzo di detenzione, con la pena sospesa, e a cinque di libertà vigilata, un periodo esteso di un altro anno nel 2017, dopo essere stato riconosciuto colpevole di appropriazione indebita (un caso giudicato dalla Corte europea per i diritti dell'uomo motivato politicamente). Dovrebbe comparire in tribunale anche venerdì per rispondere di un'altra accusa, quella di "diffamazione" contro un veterano. È anche implicato in un'indagine per frode, reato punibile con dieci anni di carcere.
300 arresti nella zona del Tribunale
Almeno tre giornalisti che a Mosca avrebbero dovuto seguire l'udienza sulla detenzione del leader dell'opposizione Alexei Navalny sono stati fermati dalle forze di sicurezza. Lo hanno riferito i media russi, parlando di un reporter del sito web Open Media e di due corrispondenti del canale Mash Telegram. Massiccia la presenza di polizia fuori dall'edificio che ospita l'udienza, con posti di controllo dei documenti e cordoni di agenti a bloccare l'area. Intanto nei pressi della stazione della metropolitana vicina al tribunale sono iniziati i primi fermi. Secondo l'ong OVD-Info sono già più di trecento le persone arrestate per aver preso parte a manifestazioni davanti al tribunale di Mosca.
Carceri piene dopo la manifestazione pro Navalny
Il conteggio dei fermi alle manifestazioni di domenica continua a salire e ha sfondato quota 5.400, un vero e proprio record, mentre iniziano a fioccare i procedimenti penali - ben più pesanti degli arresti amministrativi - nei confronti di chi è sceso in piazza (e magari ha spintonato un poliziotto nella foga delle repressioni). Yulia Navalnaya, diventata suo malgrado sempre di più una figura chiave delle proteste, ha rimediato solo una multa da 210 euro per aver manifestato. Altro trattamento per la veterana Kira Yarlish, portavoce di Navalny: a lei il giudice ha dato i domiciliari fino al 23 di marzo.
Davanti ai centri di detenzione amministrativa di Mosca e San Pietroburgo si registrano lunghe file di camionette della polizia con dentro le persone a cui è stato imposto un periodo di arresto amministrativo dopo le proteste del 31 gennaio contro la detenzione dell'oppositore Alexey Navalny: lo riporta la testata online Meduza citando l'ong Ovd-Info, secondo cui a Mosca i mezzi della polizia si trovano di fronte al centro detentivo per immigrati del quartiere di Sakharovo, ma gli arrestati non vengono fatti entrare nella struttura per mancanza di posto e denunciano che non viene dato loro da mangiare e da bere e che non vengono lasciati andare in bagno. Inoltre, stando alle loro parole, nelle camionette fa freddo e non c'è abbastanza posto. Le persone nei furgoncini hanno pubblicato un video denunciando la situazione. Secondo uno degli arrestati, nella notte di fronte al centro di detenzione vi erano otto camionette. A San Pietroburgo - scrive sempre Meduza - i veicoli con gli arrestati hanno formato una grande coda davanti al centro di detenzione di via Zakharevskaya. Anche lì le persone si lamentano per il freddo.
Cremlino: "Nessuna lezione da parte degli Usa"
Il Cremlino, dal canto suo, sostiene che la mano dura della polizia è "legale e giustificata" quando ha a che fare con "teppisti e provocatori". Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha assicurato che Mosca non "si cura" delle valutazione di Washington e "non accetta" lezioni da parte degli Usa. Parole che hanno suscitato ben presto la reazione del neo segretario di Stato Usa Antony Blinken. "Il governo russo - ha detto in un'intervista a Nbc - fa un grande errore se crede che questo riguardi noi. Riguarda loro, il governo, la frustrazione del popolo russo verso la corruzione, l'autocrazia". Su questo punto la valutazione politica è stata lasciata all'ex leader del Cremlino Dmitry Medvedev, improvvisamente tornato alla ribalta dei media dopo un lungo silenzio. "Navalny - ha tuonato - è una canaglia che impiega tattiche sconsiderate per arrivare al potere, con tecniche sempre più ciniche".
Cremlino: Ue non vincoli relazioni con Russia al caso Navalny
A proposito della presenza di diplomatici stranieri al processo, il Cremlino ha parlato di ingerenza negli affari interni. La Russia si augura che l'Unione europea "non commetta la sciocchezza" di collegare "le prospettive delle relazioni Russia-Ue al caso di questo detenuto": lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. L'Alto Rappresentante Ue Josep Borrell sarà a Mosca dal 4 al 6 febbraio e col ministro degli Esteri russo Lavrov dovrebbe discutere anche del caso Navalny. Borrell, ha espresso la "volonta di incontrare Alexei Navalny durante la sua visita a Mosca se ne ce sarà la possibilità".
Putin non segue il processo
Vladimir Putin non sta seguendo il procedimento giudiziario che coinvolge Alexei Navalny. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha detto che il presidente si sta preparando a incontrare gli insegnanti, che educano la prossima generazione di russi".