Navalny mostra il "palazzo segreto" di Vladimir Putin. La moglie Yulia: "Polizia mi tiene d'occhio"
Dopo l'avvelenamento (sospettati i servizi segreti russi) e cinque mesi di convalescenza in Germania, Navalny è tornato in Russia "la mia patria" dove è stato arrestato. Dal carcere mostra quello che ritiene essere il "palazzo segreto di Putin" mentre sua moglie Yulia pubblica su Instagram una foto di presunti agenti di polizia sotto casa
Il più grande nemico del Presidente russo Vladimir Putin, Alexey Navalny, dal carcere, ha pubblicato un'indagine sul presunto "palazzo segreto dello zar": una residenza principesca con 7800 ettari di parco sulle rive del Mar Nero, nei pressi della cittadina di Gelendzhik. "Scoprirete come, in questo momento e negli ultimi 15 anni, grazie alle tangenti si sta costruendo il palazzo più costoso al mondo", recita l'inchiesta pubblicata sul sito palace.navalny.com.
Nel video diffuso su Youtube, Navalny svelerebbe il "regno segreto del presidente russo": un'immensa tenuta da 7800 ettari, con tanto di chiesa, anfiteatro e pista d'atterraggio per gli elicotteri, dal valore di 100 miliardi di rubli (1,33 miliardi di dollari). "Un palazzo per Putin. La storia della tangente più grande", è il titolo del video che contiene accuse di corruzione e appropriazione di fondi pubblici.
Il filmato è stato girato mentre Navalny si trovava ancora in Germania, subito dopo essersi ripreso dall'avvelenamento con l'agente nervino Novicho. L'oppositore intendeva presentarlo personalmente al suo ritorno in Russia, ma come è noto è stato arrestato appena arrivato a Mosca. "Putin ruba al mio paese, arresta i miei amici, è un assassino", ha scritto su Twitter la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh.
Un attacco duro, mentre sua moglie pubblica una foto su Instagram che ritrae un'auto parcheggiata davanti alla sua abitazione: "È qui da un giorno". Yulia Navalnaya, la moglie del leader dell'opposizione russa, sostiene di essere seguita dalla polizia. "Quell'auto è già stata parcheggiata vicino a casa mia per un giorno, si tratta di agenti di polizia che mi tengono d'occhio", ha scritto.
La risposta del Cremlino
Mosca ha bollato come "sciocchezze" le informazioni contenute nella video-inchiesta dell'oppositore Navalny, rigettando al mittente le accuse sulla villa sul Mar Nero, a suo dire, di proprietà del presidente Vladimir Putin e costruita con i soldi di maxi
tangenti. Secondo il portavoce Dmitri Peskov, il palazzo di cui si parla "non ha niente a che fare né col presidente, né col Cremlino", a cui "viene attribuita una proprietà che non esiste". "Tutte le proprietà del presidente", ha concluso, "sono dichiarate ogni anno".
Nel video diffuso su Youtube, Navalny svelerebbe il "regno segreto del presidente russo": un'immensa tenuta da 7800 ettari, con tanto di chiesa, anfiteatro e pista d'atterraggio per gli elicotteri, dal valore di 100 miliardi di rubli (1,33 miliardi di dollari). "Un palazzo per Putin. La storia della tangente più grande", è il titolo del video che contiene accuse di corruzione e appropriazione di fondi pubblici.
Il filmato è stato girato mentre Navalny si trovava ancora in Germania, subito dopo essersi ripreso dall'avvelenamento con l'agente nervino Novicho. L'oppositore intendeva presentarlo personalmente al suo ritorno in Russia, ma come è noto è stato arrestato appena arrivato a Mosca. "Putin ruba al mio paese, arresta i miei amici, è un assassino", ha scritto su Twitter la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh.
Un attacco duro, mentre sua moglie pubblica una foto su Instagram che ritrae un'auto parcheggiata davanti alla sua abitazione: "È qui da un giorno". Yulia Navalnaya, la moglie del leader dell'opposizione russa, sostiene di essere seguita dalla polizia. "Quell'auto è già stata parcheggiata vicino a casa mia per un giorno, si tratta di agenti di polizia che mi tengono d'occhio", ha scritto.
La risposta del Cremlino
Mosca ha bollato come "sciocchezze" le informazioni contenute nella video-inchiesta dell'oppositore Navalny, rigettando al mittente le accuse sulla villa sul Mar Nero, a suo dire, di proprietà del presidente Vladimir Putin e costruita con i soldi di maxi
tangenti. Secondo il portavoce Dmitri Peskov, il palazzo di cui si parla "non ha niente a che fare né col presidente, né col Cremlino", a cui "viene attribuita una proprietà che non esiste". "Tutte le proprietà del presidente", ha concluso, "sono dichiarate ogni anno".