Nella guerra tra Israele e Hamas muoiono 60 bambini: bombardamenti su Gaza, razzi su Tel Aviv
Una strage di innocenti. Il conflitto si fa più aspro e fa registrare un alto numero di morti, elevate quantità di razzi e una pioggia di bombardamenti in un territorio già logoro
L'artiglieria ai confini con Gaza, lo skyline della città e le colonne di fumo ben visibili dopo i pesanti raid israeliani. Una settimana di violenze, più di 200 morti: 197 dei quali palestinesi, tra cui 58 bambini, e 10 israeliani (1 bambino). Lo Stato ebraico e Hamas rispondono colpo su colpo nonostante gli appelli internazionali alla calma e la denuncia per il crescente numero, tra le vittime, dei bambini. La tensione nella Striscia di Gaza resta alta, condizionata da un'estesa interruzione di energia elettrica e dal danneggiamento di centinaia di edifici. Anche la centrale che fornisce l'energia elettrica ha annunciato che le scorte di combustibile sono quasi finite e, dunque, potrebbe sospendere le attività.
In un comunicato notturno (circa l'una in Italia), l'esercito israeliano ha riferito che i propri jet stavano colpendo "bersagli terroristici nella Striscia di Gaza". Nuovi attacchi israeliani nella notte dopo una domenica con il bilancio più pesante per la Striscia da quando sono iniziati i bombardamenti aerei il 10 maggio scorso (sono morti 42 palestinesi, tra cui 8 bambini e due dottori). In particolare Hamas denuncia la morte di Ayman Abu Al-Ouf, sua moglie e dei suoi cinque figli. Il professore era una figura di primo piano, noto anche nella comunità medica internazionale. L'attacco - dove sono rimasti feriti decine di palestinesi - è avvenuto nella notte di sabato scorso nella via al Wahda a Gaza City a 200 metri dell'ospedale. Nel complesso sono più di 1.200 i feriti palestinesi, 282 gli israeliani coinvolti nei lanci di razzi da parte dei gruppi armati a Gaza. Tra le città israeliane più colpite c'è Tel Aviv.
Tra gli obiettivi israeliani anche 9 residenze dei dirigenti di Hamas, che secondo Israele erano "utilizzate come depositi per le armi". In uno dei raid è morto un alto dirigente, Beit Lahiya, che guidava le operazioni dell'organizzazione nella parte occidentale dell'enclave.
Secondo l'esercito israeliano sono 3.000 i razzi sparati da Hamas dall'inizio del conflitto, il più alto numero mai registrato. Più di mille sono stati intercettati dal sistema anti-missile Iron Dome. In un intervento televisivo il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che "la campagna contro le organizzazioni terroristiche prosegue con piena forza" e "ci vorrà tempo". Tra i bersagli dell'esercito israeliano le infrastrutture di Hamas e del gruppo armato Islamic Jihad, tra cui il vasto sistema di tunnel, le fabbriche di armi e i siti di stoccaggio.
In un comunicato notturno (circa l'una in Italia), l'esercito israeliano ha riferito che i propri jet stavano colpendo "bersagli terroristici nella Striscia di Gaza". Nuovi attacchi israeliani nella notte dopo una domenica con il bilancio più pesante per la Striscia da quando sono iniziati i bombardamenti aerei il 10 maggio scorso (sono morti 42 palestinesi, tra cui 8 bambini e due dottori). In particolare Hamas denuncia la morte di Ayman Abu Al-Ouf, sua moglie e dei suoi cinque figli. Il professore era una figura di primo piano, noto anche nella comunità medica internazionale. L'attacco - dove sono rimasti feriti decine di palestinesi - è avvenuto nella notte di sabato scorso nella via al Wahda a Gaza City a 200 metri dell'ospedale. Nel complesso sono più di 1.200 i feriti palestinesi, 282 gli israeliani coinvolti nei lanci di razzi da parte dei gruppi armati a Gaza. Tra le città israeliane più colpite c'è Tel Aviv.
Tra gli obiettivi israeliani anche 9 residenze dei dirigenti di Hamas, che secondo Israele erano "utilizzate come depositi per le armi". In uno dei raid è morto un alto dirigente, Beit Lahiya, che guidava le operazioni dell'organizzazione nella parte occidentale dell'enclave.
Secondo l'esercito israeliano sono 3.000 i razzi sparati da Hamas dall'inizio del conflitto, il più alto numero mai registrato. Più di mille sono stati intercettati dal sistema anti-missile Iron Dome. In un intervento televisivo il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che "la campagna contro le organizzazioni terroristiche prosegue con piena forza" e "ci vorrà tempo". Tra i bersagli dell'esercito israeliano le infrastrutture di Hamas e del gruppo armato Islamic Jihad, tra cui il vasto sistema di tunnel, le fabbriche di armi e i siti di stoccaggio.