Ombrelloni, lettini e distanze. Prove d'estate a Porto Cesareo: "L'importante è salvare la stagione"
Niente box di plexiglass, si lavora sulla distanza tra i clienti
"Il rischio è che alla fine, fatti i conti, non convenga aprire", afferma Giuseppe Mancarella, presidente della Cna Balneari Puglia. Le prove di distanziamento di lettini e ombrelloni sono state fatte sulle spiagge più gettonate, nei lidi Le Dune, Tabù e Bacino Grande. "Abbiamo montato ombrelloni e lettini simulando una distanza di tre metri per 3,50 metri, estendendo di mezzo metro per lato le misure già imposte dall'ordinanza regionale, e già così abbiamo visto che con un fronte mare di 70 metri e una profondità di 15, che poi rappresenta la tipologia base degli stabilimenti di Porto Cesareo e Gallipoli, si andrebbe a perdere il 40 per cento" del numero degli ombrelloni che si possono montare. "Se dovessimo andare ad applicare una distanza maggiore, di 4,50 metri per parte, così come si ventila - ha concluso - la perdita di ombrelloni supererebbe il 60% e allora davvero non varrebbe la pena aprire".
"Queste misure potrebbero andare bene sulla costa romagnola, dove le spiagge hanno una profondità di decine e decine di metri, mentre nel Salento si fa fatica a trovarne una di 15 metri. Ciò significa che bisognerà adottare misure diverse a seconda della morfologia delle coste e su questo punto siamo ancora molto lontani da una soluzione". Dopo avere bocciato l'ipotesi di delimitare gli ombrelloni con lastre in plexiglass, i concessionari dei lidi pugliesi, da qualche giorno autorizzati da un'ordinanza regionale ad avviare le opere di manutenzione, hanno iniziato a sperimentare delle soluzioni di distanziamento della clientela che intendono ora sottoporre all'esame delle autorità. "Stiamo lavorando su ipotesi che ci consentano almeno di non avere grosse perdite - rimarca Giuseppe Mancarella -, perché siamo consapevoli che la stagione sarà critica dopo l'annullamento dell'80 per cento delle prenotazioni. Si lavorerà forse solo con il turismo locale, ma io ho detto ai miei colleghi che dovremo comunque aprire, anche se si andrà in perdita. È necessario tenere duro guardando con più fiducia all'estate 2021".
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Un altro problema è costituito dalla spiaggia libera e dalla costa rocciosa che dovranno essere controllate. Dura, in un paese come Porto Cesareo, con quasi 20 chilometri di costa e un esiguo numero di forze dell'ordine, dice il sindaco Salvatore Albano. La cittadina, che si trova sulla costa jonico-salentina, è una delle mete più frequentate della Puglia. Il paese, che per fortuna finora è stato risparmiato dal contagio, conta in inverno circa 6600 residenti. In estate gli abitanti diventano 100/150 mila.
"Bisognerà fare esclusivamente leva sul buon senso - sottolinea Albano - però purtroppo sappiamo, e lo vediamo in questi giorni, che spesso il buon senso non c'è. Qui è un'isola felice, con tutti gli scongiuri, per quanto riguarda l'infezione da covid e in queste settimane la nostra paura era soprattutto quella che chi venisse da fuori potesse in qualche maniera portare l'infezione nella cittadina. Questa situazione diventerà ancora più marcata con l'arrivo dell'estate. Non si può recintare un paese - evidenzia il sindaco - chi vorrà andare al mare e potrà farlo, ci andrà. Poi bisogna fare in modo che non ci sia la calca sulle spiagge o lungo la costa. Ma ripeto la vedo difficile. Come può un paese di 6000 abitanti affrontare una tale situazione?", chiede Albano.