Piacenza, carabinieri arrestati e caserma sotto sequestro. Le foto della Guardia di Finanza
"Totale sostegno all'autorità giudiziaria" è stato manifestato dal Comando generale dell'Arma che ha comunicato l'immediata sospensione dall'impiego dei destinatari del provvedimento giudiziario: "Episodi aggravati da discredito gettato sull'impegno quotidianamente assicurato dai carabinieri al servizio dei cittadini e a tutela della legalità"
Dieci carabinieri sottoposti a misure cautelari, di cui sei arrestati, e la caserma sequestrata dalla magistratura. E' il bilancio dell'inchiesta della procura di Piacenza che contesta agli indagati, a vario titolo, diversi reati tra cui spaccio di droga, estorsione e tortura. Tra i militari finiti in manette, cinque sono stati accompagnati in carcere mentre un altro è ai domiciliari. Per altri tre è stato disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Un altro, infine, dovrà rispettare l'obbligo di dimora nella provincia di Piacenza.
"Complessivamente sono state eseguite 12 misure di custodia cautelare in carcere", ha spiegato il procuratore capo di Piacenza, Grazia Pradella: oltre ai carabinieri sono state arrestate altre sette persone tra cui una di origini magrebine. La caserma sequestrata, al centro dell'inchiesta, è quella della stazione di Piacenza Levante. "In quella caserma non c'è stato quasi nulla di lecito", ha detto nel corso della conferenza stampa il procuratore capo di Piacenza. "Solo un militare non appare, allo stato, coinvolto mentre tutti gli altri sono stati colpiti da provvedimenti cautelari".
L'Arma: "Episodi gravissimi"
"Totale sostegno all'autorità giudiziaria" è stato manifestato dal Comando generale dell'Arma dei carabinieri che in una nota ha comunicato l'immediata sospensione dall'impiego dei destinatari del provvedimento giudiziario, "nonché la contestuale valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico". L'Arma ha chiesto inoltre che "i gravissimi episodi oggetto di indagine siano ulteriormente aggravati dall'incommensurabile discredito che gettano sull'impegno quotidianamente assicurato dai carabinieri al servizio dei cittadini e a tutela della legalità"
Le frasi dei carabinieri arrestati captate con intercettazioni
"Ho fatto un'associazione a delinquere ragazzi (...) in poche parole abbiamo fatto una piramide (...) noi siamo irraggiungibili". Sono alcune frasi, agli atti dell'ordinanza che ha portato al sequestro di una caserma a Piacenza, raccolte da un'intercettazione ambientale. "Abbiamo trovato un'altra persona - prosegue l'intercettazione - che sta sotto di noi. Questa persona qua va da questi spacciatori e gli dice: 'Guarda, da oggi in poi, se vuoi vendere la roba vendi questa qua, altrimenti non lavori!' e la roba gliela diamo noi!".
''A me interessa l'erba, l'importante è che ho l'erba (ndr marijuana) (...) a me mi interessa l'erba di averla sempre''. Così M.G., uno dei carabinieri arrestati a Piacenza nell'inchiesta Odysseus intercettato in auto durante uno degli approvvigionamenti dello stupefacente. ".. Io dell'erba non posso fare a meno - dice ancora - in settimana così faccio il viaggio (trasporto di droga, ndr)... mi faccio un unico perché così se riesco vengo a prendere sia l'erba che la coca (ndr cocaina) vengo a prendere tutti e due". Ma non solo. In un'altra intercettazione ambientale tra il carabiniere di Piacenza e il referente su piazza di spaccio milanese, il militare dice di aver già venduto un panetto di stupefacente e di avere già incassato: "Una già l'ho venduta e già c'ho pure i soldi".
"Complessivamente sono state eseguite 12 misure di custodia cautelare in carcere", ha spiegato il procuratore capo di Piacenza, Grazia Pradella: oltre ai carabinieri sono state arrestate altre sette persone tra cui una di origini magrebine. La caserma sequestrata, al centro dell'inchiesta, è quella della stazione di Piacenza Levante. "In quella caserma non c'è stato quasi nulla di lecito", ha detto nel corso della conferenza stampa il procuratore capo di Piacenza. "Solo un militare non appare, allo stato, coinvolto mentre tutti gli altri sono stati colpiti da provvedimenti cautelari".
L'Arma: "Episodi gravissimi"
"Totale sostegno all'autorità giudiziaria" è stato manifestato dal Comando generale dell'Arma dei carabinieri che in una nota ha comunicato l'immediata sospensione dall'impiego dei destinatari del provvedimento giudiziario, "nonché la contestuale valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico". L'Arma ha chiesto inoltre che "i gravissimi episodi oggetto di indagine siano ulteriormente aggravati dall'incommensurabile discredito che gettano sull'impegno quotidianamente assicurato dai carabinieri al servizio dei cittadini e a tutela della legalità"
Le frasi dei carabinieri arrestati captate con intercettazioni
"Ho fatto un'associazione a delinquere ragazzi (...) in poche parole abbiamo fatto una piramide (...) noi siamo irraggiungibili". Sono alcune frasi, agli atti dell'ordinanza che ha portato al sequestro di una caserma a Piacenza, raccolte da un'intercettazione ambientale. "Abbiamo trovato un'altra persona - prosegue l'intercettazione - che sta sotto di noi. Questa persona qua va da questi spacciatori e gli dice: 'Guarda, da oggi in poi, se vuoi vendere la roba vendi questa qua, altrimenti non lavori!' e la roba gliela diamo noi!".
''A me interessa l'erba, l'importante è che ho l'erba (ndr marijuana) (...) a me mi interessa l'erba di averla sempre''. Così M.G., uno dei carabinieri arrestati a Piacenza nell'inchiesta Odysseus intercettato in auto durante uno degli approvvigionamenti dello stupefacente. ".. Io dell'erba non posso fare a meno - dice ancora - in settimana così faccio il viaggio (trasporto di droga, ndr)... mi faccio un unico perché così se riesco vengo a prendere sia l'erba che la coca (ndr cocaina) vengo a prendere tutti e due". Ma non solo. In un'altra intercettazione ambientale tra il carabiniere di Piacenza e il referente su piazza di spaccio milanese, il militare dice di aver già venduto un panetto di stupefacente e di avere già incassato: "Una già l'ho venduta e già c'ho pure i soldi".