Pietra d'Inciampo per la più giovane vittima veneziana della Shoah: Leo, neonato ucciso ad Auschwitz
Dodici Pietre d'Inciampo sono state posate oggi a Venezia in occasione del Giorno della Memoria. Tra queste anche quella per Giuseppe Jona, medico e presidente della Comunità ebraica, morto suicida nel 1943 per non consegnare ai nazisti l'elenco dei cittadini ebrei rimasti in città.
Il percorso è iniziato dalle pietre d'inciampo in memoria di Gilda Jesurum Foà, per poi proseguire con quelle per Vittorio Coen Porto e Amelia Coen Porto Levi, Augusto Coen Porto, Jole Jesurum e Marisa Jesurum, Eugenio Saraval, Giuseppe Jona, Pia Cesana Mariani e Leo Mariani.
Leo Mariani visse solo 71 giorni ed è la più giovane vittima veneziana della Shoah. La madre Pia Cesana, all'epoca ventunenne, lo mise al mondo il 18 dicembre 1943, piantonata in ospedale dalla polizia italiana venne arrestata con il figlio appena nato. Alla fine tutta la famiglia, Pia, il marito Enrico e Leo vennero deportati ad Auschwitz il 26 febbraio 1944. Di Pia e di Leo non si saprà piu nulla. Nelle foto le due Pietre di Inciampo che ricordano Leo Mariani e la madre Pia posizionate all'ingresso della loro ultima residenza, nel sestiere di Cannaregio.
Infine, davanti alla Casa israelita di riposo sono state deposte le pietre di Ada e Ida Ancona. Giuseppe Jona, medico e presidente della Comunità ebraica di Venezia, morì suicida nel 1943 per non consegnare ai nazisti l'elenco dei cittadini ebrei rimasti in città.
"Venezia, ancora una volta, si dimostra sensibile al tema della Shoah e della memoria e può essere d'esempio per tutti e soprattutto per le giovani generazioni - ha detto la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano -. E lo sta facendo, oltre che con questo percorso, anche con numerose altre iniziative, come il conferimento della cittadinanza onoraria che daremo alla senatrice a vita Liliana Segre".