Rogo Pomezia: sos diossina e amianto, messi i sigilli all'impianto EcoX
Nicola Pirrone (Cnr): "Bastavano 24 ore per appurare la presenza di amianto". Il sindaco di Pomezia, Fabio Fucci: "Ancora impossibile dire se era presente amianto", ma per l'Osservatorio Nazionale è una certezza
”Purtroppo il nostro sospetto circa la presenza di amianto risulta aver trovato conferma e ormai le fibre si sono aerodisperse; gli effetti sulla salute si vedranno nei prossimi 20-30-40 anni a causa della lunga latenza delle patologie asbesto correlate (mesotelioma, tumore al polmone e altri cancri delle vie aeree e del tratto gastrointestinale)". Con queste parole l'Osservatorio Nazionale Amianto (Ona) ha lanciato l'allarme. "Ad oggi i risultati non si sanno, è ancora impossibile dire" se ci fosse amianto nel deposito di rifiuti plastici andato in fiamme lo scorso venerdì, sostiene, invece, il sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, in un'intervista alla quale ha partecipato anche la sindaca Virginia Raggi. Di tutt'altro avviso è Nicola Pirrone, direttore dell’Istituto per l’inquinamento atmosferico del Cnr, che si dice stupito della lentezza degli accertamenti ambientali: "L’amianto? Bastavano 24 ore per appurarne la presenza". Intanto l'azienda è stata sequestrata e si attendono quindi i dati su diossine e idrocarbuti. Secondo l'Arpa Lazio, però, le concentrazioni di polveri sottili sono sopra i limiti di legge, benché in diminuzione. È anche vero che gli stessi livelli venivano riscontrati anche d'inverno a causa del traffico romano.
"La bonifica dell'area compete alla Regione Lazio, quindi nel momento in cui ci saranno risultati che inducano ad effettuare questa operazione, il Comune di Pomezia farà la sua parte - ha dichiarato Fucci ai microfoni di Rai News24 - In via precauzionale resta il divieto di vendita di frutta e ortaggi nel raggio di 5 chilometri". E se il ministro della Salute Beatrice Lorenzin si dice tranquilla dopo che l'Arpa ha escluso danni alla popolazione, l'Ona mette in guardia: "L’amianto è un killer che uccide più di 6.000 persone ogni anno in Italia". Più di 100 cittadini, con bruciore agli occhi, nausea e vomito, sono stati assistiti dall'unità di crisi dell'Osservatorio. Appellandosi al sindaco di Pomezia, alla Regione, al governo e alla magistratura, l'Ona ha chiesto che "si imponga la immediata bonifica di altri siti con amianto che i cittadini hanno segnalato e la immediata rimozione di eventuali altri rifiuti che fossero presenti"; "provvedimenti specifici per quanto riguarda i luoghi/aziende private"; "la sospensione dell’obbligo di pagamento delle tasse e altre misure di sostegno per il settore agricolo, per evitare il suo tracollo e la perdita di posti di lavoro"; "immediata attivazione di serrati controlli per il rispetto delle normative". L'Osservatorio raccomanda poi di usare maschere, di non mangiare frutta e verdura del territorio, di pulire bene terrazzi e balconi e di non attingere a pozzi.