Primo giorno di riapertura delle palestre: tutte le cifre dell'Italia che si rimette in movimento
"Meglio tardi che mai", questo il commento del presidente del Coni Giovanni Malagò nel giorno in cui riaprono le palestre, "Dopo mesi di tristezza, dolore e sacrifici, riapre oggi un mondo che è alla base di quasi tutte le attività fisiche della società. C'è stata una evidente penalizzazione di questi spazi indoor. Meglio tardi che mai, anche se è molto difficile per i gestori titolari delle società far fronte alle grandi difficoltà. Ora aspettiamo che riaprano anche le piscine al chiuso".
Sono oltre 120mila gli addetti di palestre e centri wellness che tornano al lavoro con la riapertura dopo un crack da quasi 9 miliardi di euro a causa dell’emergenza Covid nell’ultimo anno. Lo rende noto l’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in occasione della riapertura delle palestre nell’Italia tornata finalmente in giallo. Il settore del wellness e dello sport a livello nazionale - spiega Uecoop - vede coinvolti quasi 20 milioni di appassionati più o meno continuativi.
Ginnastica, fitness, body building, aerobica e sport acquatici coinvolgono quasi 1 italiano su 2 (46,2%) di quelli che praticano sport mentre il 23% gioca a calcio e il resto si dedica ad altre attività - evidenzia Uecoop - ma con il blocco delle attività sportive ci si è rassegnati al divano o ad allenamenti solitari in parchi e giardini. Ma c’è anche chi - continua Uecoop - si è organizzato mini sale fitness private in cantina e in salotto con il balzo dei prezzi delle attrezzature.
Fra chi pratica sport - continua Uecoop - il 51,4% è laureato, il 36,8% è diplomato, il 21,2% ha un diploma di scuola media inferiore e il 7,3% ha la licenza elementare o non ha titoli di studio secondo l’Istat. Un esercito di appassionati che con la riapertura - evidenzia Uecoop - può tornare a utilizzare abbonamenti già pagati ma non utilizzati per il lockdown e le limitazioni anti contagio. Da quando è scoppiata la pandemia il comparto del wellness ha perso - stima Uecoop - quasi il 90% del fatturato annuo con istruttori a casa e macchinari e spazi inutilizzati.
Coldiretti: il 53% torna in attività
Mettersi in forma per l'arrivo dell'estate è uno dei principali obiettivi degli italiani che con la pandemia hanno dovuto cambiare abitudini: la tendenza a mangiare di più, spinta dal maggior tempo trascorso fra le mura di casa, non è stata compensata da una adeguata attività fisica. È quanto afferma la Coldiretti in occasione della riapertura delle palestre nell'Italia tornata in giallo. Durante il lockdown il 44% degli italiani è aumentato di peso per il maggiore apporto calorico, correlato ad una minore attività fisica, che ha riguardato ben il 53% della popolazione, secondo un'indagine elaborata dal Crea Alimenti e Nutrizione. Computer, divano e tavola - rileva Coldiretti - hanno, infatti, sostituito il moto e lo sport anche per effetto delle limitazioni rese necessarie per combattere i contagi.