Proteste in Algeria contro la vecchia élite. Arrestato l'uomo più ricco del paese
Migliaia di studenti in protesta contro la vecchia élite, accusata di corruzione
Di nuovo in piazza contro il 'Sistema': così migliaia di studenti si sono ritrovati ad Algeri per chiedere ufficialmente il processo alla vecchia élite, ossia alle figure legate al deposto presidente Abdelaziz Bouteflika che, a detta dei manifestanti, starebbero gestendo la transazione del potere in Algeria. Quella degli studenti è una presa di posizione di ciò che definiscono 'banda': "Chiediamo la partenza di tutta la 'banda' che ha ereditato il regno di Bouteflika". Nel frattempo, nel paese ci sono stati diversi arresti che hanno coinvolto uomini d'affari vicini all'ultraottantenne ex leader.
I manifestanti hanno respinto la proposta di fissare al 4 luglio la data delle elezioni presidenziali. Dopo le dimissioni del 2 aprile di Bouteflika, avvenute in seguito alla pressione delle proteste e dell'esercito, il paese aspirerebbe a un voto organico. I dimostranti rifiutano che le strutture e le persone che hanno composto l'apparato creato da Bouteflika gestiscano la transizione: "Sarebbe una mancata garanzia per lo svolgimento di un voto regolare".
L'arresto dell'imprenditore più ricco del paese
Issad Rebrab, considerato il più ricco uomo d'affari algerino, amministratore delegato del gruppo Cevital, di 12 mila dipendenti, ha trascorso la notte in prigione. Lo conferma l'agenzia di stampa ufficiale Algérie Presse Service (Aps). L'uomo dovrà rispondere di "falsa dichiarazione riguardante trasferimenti illeciti di capitali verso l'estero, false fatture, importazione di materiali di seconda mano dopo aver beneficiato di vantaggi doganali, fiscali e bancari". L'arresto di Rebrab, noto oppositore dell'ex presidente Bouteflika, ha sorpreso chi si aspettava nuovi arresti nel campo dei sostenitori di quest'ultimo. Qualche giorno fa, erano finiti in manette i fratelli Kouninef, quattro imprenditori noti per la loro vicinanza a Said Bouteflika, fratello dell'ex capo di Stato.
I manifestanti hanno respinto la proposta di fissare al 4 luglio la data delle elezioni presidenziali. Dopo le dimissioni del 2 aprile di Bouteflika, avvenute in seguito alla pressione delle proteste e dell'esercito, il paese aspirerebbe a un voto organico. I dimostranti rifiutano che le strutture e le persone che hanno composto l'apparato creato da Bouteflika gestiscano la transizione: "Sarebbe una mancata garanzia per lo svolgimento di un voto regolare".
L'arresto dell'imprenditore più ricco del paese
Issad Rebrab, considerato il più ricco uomo d'affari algerino, amministratore delegato del gruppo Cevital, di 12 mila dipendenti, ha trascorso la notte in prigione. Lo conferma l'agenzia di stampa ufficiale Algérie Presse Service (Aps). L'uomo dovrà rispondere di "falsa dichiarazione riguardante trasferimenti illeciti di capitali verso l'estero, false fatture, importazione di materiali di seconda mano dopo aver beneficiato di vantaggi doganali, fiscali e bancari". L'arresto di Rebrab, noto oppositore dell'ex presidente Bouteflika, ha sorpreso chi si aspettava nuovi arresti nel campo dei sostenitori di quest'ultimo. Qualche giorno fa, erano finiti in manette i fratelli Kouninef, quattro imprenditori noti per la loro vicinanza a Said Bouteflika, fratello dell'ex capo di Stato.