Ragazzo ucciso da un agente a Nantes, è guerriglia urbana in 4 quartieri sensibili: 11 arresti
Seconda notte di violenze a Nantes, nella Francia occidentale, dopo la morte di un ragazzo ucciso - su cui pendeva un mandato di arresto - dalla polizia durante un controllo. Diciannove persone sono state fermate, ma soltanto undici fermi si sono trasformati in arresti
Ancora tensioni a Nantes dove la polizia ha arrestato 11 persone su 19 fermati. Quella appena conclusa, è la seconda notte di violenze dopo la morte di Aboubakar Fofana, ucciso da un agente durante un controllo nel quartiere Breil. Il ventiduenne era stato fermato per "rapina organizzata", ma ha tentato la fuga. Una vicenda che è stata ricostruita dal procuratore di Nantes Pierre Sennès: "Stava scappando, un agente ha aperto il fuoco e colpito il ragazzo".
La notizia della morte di Fofana, avvenuta martedì scorso, ha scatenato dure reazioni tra i residenti di alcuni quartieri 'sensibili' come Breil, Bellevue, Dervallières e Malakoff. In queste zone alcuni edifici pubblici sono stati danneggiati, tra cui una stazione di polizia, una biblioteca, e una dozzina di negozi. A questo vanno aggiunte numerose auto date alle fiamme. Per tutta la notte, la polizia in assetto antisommossa ha dovuto contrastare "piccoli gruppi". In particolare a Garges-lès-Gonesse, dove la vittima risiedeva, le forze dell'ordine sono state raggiunte da proiettili e bottiglie Molotov.
Per fronteggiare la guerriglia urbana, gli agenti hanno eseguito diversi fermi per atti violenti, lancio di oggetti e tentativo d'incendio. Misure necessarie per contrastare le violenze e calmare gli animi. Anche dal premier Edouard Philippe, in visita nella città sull'Atlantico, ha promosso la "massima trasparenza sulle circostanze dell'uccisione".
La notizia della morte di Fofana, avvenuta martedì scorso, ha scatenato dure reazioni tra i residenti di alcuni quartieri 'sensibili' come Breil, Bellevue, Dervallières e Malakoff. In queste zone alcuni edifici pubblici sono stati danneggiati, tra cui una stazione di polizia, una biblioteca, e una dozzina di negozi. A questo vanno aggiunte numerose auto date alle fiamme. Per tutta la notte, la polizia in assetto antisommossa ha dovuto contrastare "piccoli gruppi". In particolare a Garges-lès-Gonesse, dove la vittima risiedeva, le forze dell'ordine sono state raggiunte da proiettili e bottiglie Molotov.
Per fronteggiare la guerriglia urbana, gli agenti hanno eseguito diversi fermi per atti violenti, lancio di oggetti e tentativo d'incendio. Misure necessarie per contrastare le violenze e calmare gli animi. Anche dal premier Edouard Philippe, in visita nella città sull'Atlantico, ha promosso la "massima trasparenza sulle circostanze dell'uccisione".
La vicenda
Fofana era stato fermato da una pattuglia per una presunta infrazione. In realtà la pattuglia stava eseguendo un mandato di arresto per il giovane per "furto in banda organizzata, ricettazione e associazione per delinquere". Quando gli agenti hanno tentato di portare Fofana in commissariato per l'identificazione, il ragazzo ha improvvisato una retromarcia. Nella brusca manovra uno degli agenti è rimasto lievemente ferito, così l'altro agente ha aperto il fuoco colpendo il guidatore al collo e recidendogli l'arteria carotide. Come ha dichiarato il procuratore Sennès: "Il ragazzo è morto in ospedale".