Renzi: "Voi non siete lo Stato, siete il potere". E conferma il 'no' del Pd alla fiducia
L'intervento di Matteo Renzi nell'Aula del Senato nel corso della discussione generale seguita alle dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte
Giuseppe Conte non avrà la fiducia dei senatori Pd. Lo annuncia Matteo Renzi, parlando a Palazzo Madama nel corso della discussione generale seguita alle dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio. L'Aula si esprimerà questa sera sulla fiducia.
"No fiducia ma rispetto, Conte è anche il nostro premier"
"Il presidente del Consiglio- dice Renzi nel suo intervento- non avrà la nostra fiducia, ma avrà sempre il nostro rispetto perché ci sono elementi che devono tenerci insieme: il rispetto dei ruoli del governo e dell'opposizione. E' anche il nostro premier e la rispetteremo sempre dentro e fuori da quest'aula, quando porterà il tricolore al G7 e al Consiglio Ue di Bruxelles".
"La nostra opposizione - assicura - non occuperà mai i banchi del governo in modo provocatorio, non insulterà mai sui social i ministri, non attaccherà mai le istituzioni del nostro Paese al grido 'mafia, mafia'".
L'ironia: "Conte non eletto, è un collega..."
"Buon lavoro presidente Conte, lei può dimostrare chiaramente che una parte del racconto della 17esima legislatura era falso: è un premier non eletto, potrei dire un collega, ma non c'è alcun motivo di negare la sua legittimità- continua l'ex segretario del Pd- rappresenta un governo che non si è presentato insieme agli elettori".
"Contratto di governo scritto con l'inchiostro simpatico"
"Questo contratto è scritto con l'inchiostro simpatico, è garantito da un assegno a vuoto" continua Renzi nell'aula di Palazzo Madama, garantendo che il Pd farà il suo dovere di opposizione senza sconti.
"Convocheremo la ministra Trenta al Copasir, deve chiarire"
"In bocca al lupo, faremo il nostro dovere di opposizione, lo faremo convocando la ministra della Difesa (Elisabetta Trenta, ndr) al Copasir, per spiegare alcune cose. Non vi faremo sconti, ma saremo dalla vostra parte quando difenderete gli interessi del Paese".
A Salvini: no a clima incendiario e crisi diplomatiche
"Non mi stupisce che Salvini abbia deciso di partire dalle vicende dell'immigrazione, ma mi stupisce che abbia detto 'la pacchia è finita'- continua Renzi- Io penso che non sia finita la pacchia per chi attraversa il deserto e rischia di morire in mare. Io voglio che risuoni il nome di Mor e Modou, uccisi da un italiano razzista a Firenze. Stia attento Salvini perché non è più solo un leader politico, è vicepresidente del Consiglio. Al ministro dell'Interno parlo da padre a padre. I figli ci ascoltano. Non possiamo permetterci di creare un clima incendiario e crisi diplomatiche".
"Terza Repubblica? Sembra che continui la prima"
"Dite che è iniziata la Terza Repubblica, gli 89 giorni di teatrino a cui abbiamo assistito ci fanno sembrare che continui la prima. I due forni è una espressione che non sentivamo dagli anni Novanta", afferma Renzi- "Voi - aggiunge- non siete il bipolarismo di domani, voi siete la coalizione di oggi e di domani. Altro che Cinque Stelle costola della sinistra, come altri dicevano della Lega, una vita fa. E io rivendico questa battaglia culturale: noi siamo un'altra cosa rispetto a voi".
"A Di Maio che ha detto 'Lo Stato siamo noi' - conclude - rispondo che io penso che quella frase non sia felice. L'ultimo che l'ha detta è stato Luigi XIV, vero che voi avete fatto la storia 8 volte in 89 giorni. Ma voi non siete lo Stato, voi siete il potere e non avete più alibi".
"No fiducia ma rispetto, Conte è anche il nostro premier"
"Il presidente del Consiglio- dice Renzi nel suo intervento- non avrà la nostra fiducia, ma avrà sempre il nostro rispetto perché ci sono elementi che devono tenerci insieme: il rispetto dei ruoli del governo e dell'opposizione. E' anche il nostro premier e la rispetteremo sempre dentro e fuori da quest'aula, quando porterà il tricolore al G7 e al Consiglio Ue di Bruxelles".
"La nostra opposizione - assicura - non occuperà mai i banchi del governo in modo provocatorio, non insulterà mai sui social i ministri, non attaccherà mai le istituzioni del nostro Paese al grido 'mafia, mafia'".
L'ironia: "Conte non eletto, è un collega..."
"Buon lavoro presidente Conte, lei può dimostrare chiaramente che una parte del racconto della 17esima legislatura era falso: è un premier non eletto, potrei dire un collega, ma non c'è alcun motivo di negare la sua legittimità- continua l'ex segretario del Pd- rappresenta un governo che non si è presentato insieme agli elettori".
"Contratto di governo scritto con l'inchiostro simpatico"
"Questo contratto è scritto con l'inchiostro simpatico, è garantito da un assegno a vuoto" continua Renzi nell'aula di Palazzo Madama, garantendo che il Pd farà il suo dovere di opposizione senza sconti.
"Convocheremo la ministra Trenta al Copasir, deve chiarire"
"In bocca al lupo, faremo il nostro dovere di opposizione, lo faremo convocando la ministra della Difesa (Elisabetta Trenta, ndr) al Copasir, per spiegare alcune cose. Non vi faremo sconti, ma saremo dalla vostra parte quando difenderete gli interessi del Paese".
A Salvini: no a clima incendiario e crisi diplomatiche
"Non mi stupisce che Salvini abbia deciso di partire dalle vicende dell'immigrazione, ma mi stupisce che abbia detto 'la pacchia è finita'- continua Renzi- Io penso che non sia finita la pacchia per chi attraversa il deserto e rischia di morire in mare. Io voglio che risuoni il nome di Mor e Modou, uccisi da un italiano razzista a Firenze. Stia attento Salvini perché non è più solo un leader politico, è vicepresidente del Consiglio. Al ministro dell'Interno parlo da padre a padre. I figli ci ascoltano. Non possiamo permetterci di creare un clima incendiario e crisi diplomatiche".
"Terza Repubblica? Sembra che continui la prima"
"Dite che è iniziata la Terza Repubblica, gli 89 giorni di teatrino a cui abbiamo assistito ci fanno sembrare che continui la prima. I due forni è una espressione che non sentivamo dagli anni Novanta", afferma Renzi- "Voi - aggiunge- non siete il bipolarismo di domani, voi siete la coalizione di oggi e di domani. Altro che Cinque Stelle costola della sinistra, come altri dicevano della Lega, una vita fa. E io rivendico questa battaglia culturale: noi siamo un'altra cosa rispetto a voi".
"A Di Maio che ha detto 'Lo Stato siamo noi' - conclude - rispondo che io penso che quella frase non sia felice. L'ultimo che l'ha detta è stato Luigi XIV, vero che voi avete fatto la storia 8 volte in 89 giorni. Ma voi non siete lo Stato, voi siete il potere e non avete più alibi".