Restituito il guanto di Marco Simoncelli. "Acquistato da una ragazza di Sepang", racconta papà Paolo
Il guanto destro indossato dal pilota di Cattolica al momento dell'incidente, avvenuto nel 2011 alla curva 11 del circuito di Sepang, non era stato più trovato. Secondo il racconto della ragazza, che lo ha acquistato e deciso di restituire alla famiglia, l'indumento sportivo sarebbe stato venduto come cimelio da un commissario di pista
"Io e mamma Rossella arriviamo in aeroporto previa telefonata, timidamente ci si avvicina una ragazza. Ci racconta una storia, di come si è data da fare per comprare un guanto di Marco da un commissario di gara, un guanto usato da lui. Tanti ragazzi ci raccontano le storie più improbabili di come riescono ad aggiudicarsi i cimeli dei loro idoli… solo mi sto chiedendo perché un guanto? Li vendono in coppia di solito. Poi tira fuori un guanto sinistro, aveva le mani grandi, lo riconosciamo subito. La abbraccio. Ce lo lascia, lo guardo è proprio quello che mancava all’ appello, il destro è già a casa. Un abbraccio tra sconosciuti io non parlo bene la sua lingua ma credo di averle trasmesso il mio riconoscimento per questo suo prezioso gesto. Immagino le mille peripezie di questo guanto. Sono passati sei anni. Siamo tornati qui in Malesia e ci è stato restituito il guanto che Marco perse proprio quel giorno, nella sua ultima gara.. e poi dicono che non è destino. Un gesto particolare, assurdo e meraviglioso, quanto l’essere di nuovo qui con una squadra corse intitolata a lui", scrive Paolo, papà di Marco Simoncelli sul sito SIC58 Squadra Corse, la scuderia che avvicina i bambini al mondo delle corse.
Sei anni dopo, papà Paolo ha trovato il coraggio, insieme a sua moglie, di tornare a Sepang. Una breve commemorazione alla lapide del figlio, alla curva 11, insieme a piloti e addetti ai lavori, e tanti abbracci a partire da Valentino Rossi, Marc Marquez e Dani Pedrosa. "È stata una scelta difficile, mi sono fatto accompagnare da mia moglie, abbiamo detto 'dobbiamo esserci e l'abbiamo fatto', sono felice di aver fatto quella camminata insieme a tanti amici. Dobbiamo andare avanti, continuare, ma bisogna stare vicini a questi ragazzi. I ricci, il sorriso e la sincerità di Marco credo siano stati i motivi per cui la gente lo ricorda così affettuosamente".
Sei anni dopo, papà Paolo ha trovato il coraggio, insieme a sua moglie, di tornare a Sepang. Una breve commemorazione alla lapide del figlio, alla curva 11, insieme a piloti e addetti ai lavori, e tanti abbracci a partire da Valentino Rossi, Marc Marquez e Dani Pedrosa. "È stata una scelta difficile, mi sono fatto accompagnare da mia moglie, abbiamo detto 'dobbiamo esserci e l'abbiamo fatto', sono felice di aver fatto quella camminata insieme a tanti amici. Dobbiamo andare avanti, continuare, ma bisogna stare vicini a questi ragazzi. I ricci, il sorriso e la sincerità di Marco credo siano stati i motivi per cui la gente lo ricorda così affettuosamente".
L'incidente mortale
Era il 23 ottobre del 2011 quando, durante il Gran Premio della Malesia, Simoncelli perse la vita in un incidente. Sic, come tutti lo conscevano nel circus, nel corso del secondo giro perse il controllo della sua Honda e, a terra, venne colpito accidentalmente dai piloti che lo seguivano, Colin Edwards e Valentino Rossi, che non ebbero modo di evitarlo. Simoncelli aveva 24 anni. In suo onore, è stato ritirato dal MotoGp il numero 58.