Riaperto il caso di Dorothy, la reporter che sapeva troppo sull'assassinio di JFK
Un 'cold case' da manuale
Per Ernest Hemingway era "la più grande giornalista del mondo" e senza dubbio Dorothy Kilgallen si era guadagnata la stima di molti in 35 anni di carriera nella cronaca giudiziaria e nel giornalismo investigativo, ma anche l'ostilità di alcuni, forse troppo potenti.
Dorothy che è stata candidata al premio Pulitzer fu certamente la prima donna-icona dei media in America. Insider nel mondo dello spettacolo diventa quella che oggi si definirebbe una "tv personality" partecipando come ospite fissa a un gioco televisivo della CBS molto popolare, "What's My Line", format ante litteram di trasmissioni come "I soliti ignoti". Dorothy tuttavia è molto di più di un personaggio televisivo e di gossip e cronaca rosa scrive e parla in una popolare conduzione radiofonica alla ABC. Ma la sua specialità è la cronaca nera e giudiziaria. Segue con passione e senza peli sulla lingua casi scottanti come quello del dottor Sam Sheppard, che diventerà popolare grazie agli adattamenti televisivi e cinematografici de "Il fuggitivo", in cui punterà l'indice contro le lacune nell'impianto accusatorio, o il caso del comico Lenny Bruce accusato di oscenità e in favore del quale testimonierà al processo nel 1964.
Dorothy fu trovata morta l'8 novembre del 1965 al terzo piano della sua casa di New York. La causa ufficiale della morte fu stabilita per overdose di barbiturici e alcol e il caso archiviato come suicidio nonostante che fin da subito le circostanze della morte risultassero sospette e la scena del delitto palesemente artefatta. Ora a distanza di oltre 50 anni un libro di Mark Shaw, "The Reporter Who Knew Too Much", portando una serie di documenti e testimonianze ha indotto il procuratore di Manhattan a disseppellire il caso.
Al momento della morte Dorothy stava lavorando a un libro sul caso del secolo per l'America, l'assassinio a Dallas del presidente Kennedy. Da sempre scettica sul lavoro della commissione Warren pestò più di un piede quando nel 1964 pubblicò in anticipo rispetto alla relazione ufficiale il contenuto della deposizione di Jack Ruby, personaggio oscuro, coinvolto nella trama di Dallas che uccise Oswald sotto gli occhi della polizia e in diretta tv. La pista seguita da Dorothy portava a New Orleans e alla verifica della tesi secondo cui dietro l'assassinio di JFK ci potessero essere il boss Carlos Marcello e la mafia. Una pista che forse la condusse alla morte.