Riaprono mercati rionali a Milano: pochi banchi e ingressi contingentati. "Siamo alla canna del gas"
Al via la sperimentazione a Milano: riaprono 26 mercati su 94, sparsi in tutta la città. Pochissimi i banchi e distanziati di 2,5 metri
Riaperture graduali, a Milano è la volta dei mercati rionali. Dal centro alla periferia sono 26 su 94 i mercati ammessi alla sperimentazione. Regole stringenti, come richieste dalla fase 2: gli ingressi sono contingentati, i banchi sono distanziati di 2,5 metri, l'intero perimetro del mercato è recintato e c'è soltanto un ingresso e una sola uscita. All'entrata gli addetti alla sicurezza misurano la temperatura ai clienti e consegnano guanti a chi ne è sprovvisto. Obbligatoria la mascherina.
Al mercato di via Osoppo, zona San Siro, si sono create delle piccole code. Situazione analoga anche in via Val Maira. Ci si mette in cosa e si attende il proprio turno: le bancarelle ammesse sono quelle alimentari.
"È una ripartenza graduale - ha detto l'assessore al Commercio del Comune di Milano, Cristina Tajani, e sperimentale con i banchi bene distanziati. I mercati che ripartono sono distribuiti tra centro e periferia evitando quelli a ridosso di abitazioni e preferendo quelli su parcheggi. Da due mesi gli operatori non lavoravano più e quella degli ambulanti è la categoria che ha sofferto più di altre della cessazione delle attività".
"Siamo alla canna del gas, dall'11 marzo a casa - ha dichiarato il presidente di Fiva-Confcommercio, Giacomo Errico -. È stata consentita l'apertura alla grande distribuzione e a noi con queste condizioni di sicurezza no. Oggi ripartiamo ma lavora solo il 30% della categoria e l'altro 70% che non ha banchi alimentari fa la fame".
Al mercato di via Osoppo, zona San Siro, si sono create delle piccole code. Situazione analoga anche in via Val Maira. Ci si mette in cosa e si attende il proprio turno: le bancarelle ammesse sono quelle alimentari.
"È una ripartenza graduale - ha detto l'assessore al Commercio del Comune di Milano, Cristina Tajani, e sperimentale con i banchi bene distanziati. I mercati che ripartono sono distribuiti tra centro e periferia evitando quelli a ridosso di abitazioni e preferendo quelli su parcheggi. Da due mesi gli operatori non lavoravano più e quella degli ambulanti è la categoria che ha sofferto più di altre della cessazione delle attività".
"Siamo alla canna del gas, dall'11 marzo a casa - ha dichiarato il presidente di Fiva-Confcommercio, Giacomo Errico -. È stata consentita l'apertura alla grande distribuzione e a noi con queste condizioni di sicurezza no. Oggi ripartiamo ma lavora solo il 30% della categoria e l'altro 70% che non ha banchi alimentari fa la fame".