Ricerca: un cerotto ultrasottile per rigenerare le cartilagini
Studio mostra come la combinazione tra tecnologia dei film ultrasottili e compositi di polimeri e particelle piezoelettriche sia in grado di produrre fenomeni rigenerativi a carico di tessuti cartilaginei, ossei e muscolari
"Cerotti ultrasottili", dalle dimensioni microscopiche, che agiscono all'interno del corpo umano direttamente sui tessuti cartilaginei, ossei e muscolari, e sono in grado di promuovere fenomeni rigenerativi a carico dei tessuti stessi.
La scoperta scientifica è stata presentata in un paper pubblicato sulla rivista Acs Applied Materials and Interfaces da un gruppo di ricercatori coordinato dall'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna, in collaborazione con la Normale, il Dipartimento di Fisica dell'università di Genova e il Royal College of Surgeons in Ireland.
Lo studio è stato eseguito nell'ambito del progetto europeo H2020 Admaiora. Combinando per la prima volta la tecnologia dei film ultrasottili con compositi di polimeri e particelle piezoelettriche, è possibile garantire, si spiega, un effetto di rigenerazione sui tessuti, con una serie di vantaggi nel trattamento di patologie articolari e non solo.
Attraverso un piccolo intervento medico/chirurgico non invasivo, questo cerotto "nanostrutturato" si aggancia al tessuto grazie al suo spessore ultrasottile che permette di sfruttare forze intermolecolari che ne favoriscono l'adesione. È poi in grado di resistere all'interno del corpo umano fino a 90 giorni, assicurando l'effetto terapeutico solo sul tessuto danneggiato. Conclusa l'azione i polimeri usati sono in grado di riassorbirsi nel lungo termine e anche le particelle piezoelettriche possono essere degradate in componenti riassorbibili.
"Nel nostro studio - commenta Lorenzo Vannozzi, project manager dell'Istituto di BioRobotica e prima firma del paper - il materiale che abbiamo creato interagisce molto bene con alcuni tipi cellulari che fanno parte dell'apparato muscoloscheletrico. Agendo direttamente sul tessuto che presenta una patologia, il cerotto ultrasottile ha un effetto rigenerativo grazie a una aumentata proliferazione e a un più efficiente differenziamento cellulare".
La scoperta scientifica è stata presentata in un paper pubblicato sulla rivista Acs Applied Materials and Interfaces da un gruppo di ricercatori coordinato dall'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna, in collaborazione con la Normale, il Dipartimento di Fisica dell'università di Genova e il Royal College of Surgeons in Ireland.
Lo studio è stato eseguito nell'ambito del progetto europeo H2020 Admaiora. Combinando per la prima volta la tecnologia dei film ultrasottili con compositi di polimeri e particelle piezoelettriche, è possibile garantire, si spiega, un effetto di rigenerazione sui tessuti, con una serie di vantaggi nel trattamento di patologie articolari e non solo.
Attraverso un piccolo intervento medico/chirurgico non invasivo, questo cerotto "nanostrutturato" si aggancia al tessuto grazie al suo spessore ultrasottile che permette di sfruttare forze intermolecolari che ne favoriscono l'adesione. È poi in grado di resistere all'interno del corpo umano fino a 90 giorni, assicurando l'effetto terapeutico solo sul tessuto danneggiato. Conclusa l'azione i polimeri usati sono in grado di riassorbirsi nel lungo termine e anche le particelle piezoelettriche possono essere degradate in componenti riassorbibili.
"Nel nostro studio - commenta Lorenzo Vannozzi, project manager dell'Istituto di BioRobotica e prima firma del paper - il materiale che abbiamo creato interagisce molto bene con alcuni tipi cellulari che fanno parte dell'apparato muscoloscheletrico. Agendo direttamente sul tessuto che presenta una patologia, il cerotto ultrasottile ha un effetto rigenerativo grazie a una aumentata proliferazione e a un più efficiente differenziamento cellulare".