Quarant'anni fa moriva Nino Rota: dalla musica classica alle colonne sonore capolavoro per Fellini
Creò temi indimenticabili come quelli de “La strada”, “La dolce vita”, “Otto e mezzo” e “Amarcord” di Federico Fellini. Per la colonna sonora de Il Padrino - Parte II fu premiato con l'Oscar
Un compositore colto che non ha mai imposto steccati artistici nell'uso della musica, capace di spaziare dalle composizioni classiche alle colonne sonore per il cinema. Nino Rota, nato a Milano nel 1911, studia composizione fin da bambino con Ildebrando Pizzetti. Ancora ragazzo, si trasferisce a Roma, dove si diploma al Conservatorio di Santa Cecilia con Alfredo Casella nel 1930. Incoraggiato dal direttore Arturo Toscanini, segue corsi di perfezionamento negli Stati Uniti per due anni vincendo una borsa di studio al Curtis Institute di Filadelfia. Rientrato in Italia, si laurea in lettere e insegna teoria e solfeggio al Liceo Musicale di Taranto e, due anni dopo, armonia e composizione al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, diventandone in seguito direttore.
Negli stessi anni compone numerose opere, sinfonie, musiche per teatro e colonne sonore per il cinema, a partire dal film “Treno popolare” di Raffaello Matarazzo nel 1933. L’incontro fondamentale della sua carriera è quello con Federico Fellini con cui instaura un sodalizio artistico che durerà tutta la vita: da “Lo sceicco bianco” del 1952 a “Prova d’orchestra” del 1979, anno della scomparsa del compositore. Adottando linee melodiche semplici e di forte impatto emotivo riconducibili alla tradizione romantica e melodrammatica italiana, crea temi indimenticabili come quelli de “La strada”, “La dolce vita”, “Otto e mezzo” e “Amarcord”.
Nel corso di quasi mezzo secolo di attività compone le colonne sonore di circa 140 lungometraggi lavorando con grandi registi italiani e stranieri - come Mario Monicelli, Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Alberto Lattuada, King Vidor e René Clément – e vincendo per cinque volte il Nastro d’argento. Riconosciuto e amato anche all’estero, ottiene il suo maggiore successo commerciale con le musiche scritte per i primi due episodi de “Il Padrino” di Francis Ford Coppola vincendo l’Oscar nel 1975. Oltre all’attività legata al cinema, compone musica per pianoforte, da camera e per orchestra, scrive accompagnamenti per importanti produzioni teatrali e ottiene un grande successo televisivo con le musiche del programma per ragazzi “Il giornalino di Gian Burrasca”.
L'omaggio Rai
Nel 40mo anniversario della scomparsa, avvenuta a Roma il 10 aprile 1979, Rai Cultura rende omaggio a Nino Rota con un ciclo di appuntamenti in onda su Rai5 nelle domeniche di aprile per lo spazio "Domenica all'opera".
Si tratta di alcuni dei suoi più noti lavori per il teatro musicale: "Il cappello di Paglia di Firenze", "Napoli milionaria", "I due timidi" e "La strada". L'omaggio si apre con "Il cappello di paglia di Firenze" in onda domenica 7 aprile alle 10.05. L'opera è proposta nell'allestimento del 1999 diretta da Bruno Campanella al Teatro alla Scala con la regia di Pierluigi Pizzi.
Seguirà il dramma lirico "Napoli Milionaria", in onda domenica 14 aprile, nella prima rappresentazione che aprì anche il Festival dei due mondi 1977 e che segnò la felice collaborazione di Rota con un altro grande artista del Novecento italiano, Eduardo De Filippo.
L'omaggio a Rota proseguirà domenica 28 aprile con due storiche produzione Rai: la commedia lirica "I due timidi", proposta nell'adattamento televisivo trasmesso nel 1957 su libretto di Suso Cecchi d'Amico e a seguire, il balletto tratto dal film omonimo di Federico Fellini "La strada", con le coreografie di Mario Pistoni. L'edizione trasmessa sarà quella della Prima rappresentazione avvenuta il 10 marzo 1967 al Teatro alla Scala di Milano con Carla Fracci nel ruolo di Gelsomina, Aldo Santambrogio nella parte di Zampanò e lo stesso Pistoni che interpreta il Matto.