Rigopiano, Curcio: i soccorritori hanno portato all'estremo le capacità operative
La tragedia di Rigopiano. Ormai definitivo il bilancio: le vittime sono 29, 11 i sopravvissuti. Ora l'inchiesta dovrà stabilire cause e responsabilità. Sui soccorsi ha parlato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, dal centro operativo di Penne
La protezione civile italiana è "un'eccellenza del paese" e i soccorsi all'hotel Rigopiano hanno dimostrato che "quando il sistema si mette insieme e ognuno da' il suo contributo, dal soccorso tecnico alla comunità scientifica fino al volontariato, si raggiunge l'obiettivo". Lo ha ribadito in conferenza stampa a Penne il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio ricordando che questa "è una tragedia inserita in una serie di tragedie". "I soccorritori fin dal primo momento hanno portato all'estremo le attività operative nella speranza di salvare vite, e abbiamo gioito nel momento in cui è avvenuto e ci siamo rattristati quando non è stato possibile, ma si è continuato a lavorare anche per restituire alle famiglie i dispersi, i loro cari, ha detto Curcio.
"Il sistema è da mesi sotto pressione e nonostante questo si cerca di dare risposte sempre operativamente positive", ha aggiunto il capo del Dipartimento della Protezione Civile, sottolineando però che il sistema va "sostenuto tutti i giorni, non solo nel momento dell'emergenza: quello è il momento in cui si raccoglie il frutto di un percorso e dobbiamo ricordarci che questo spirito unitario si raggiunge con una pianificazione a monte, che deve esserci in tutti i settori". Dunque, quel che serve, ha concluso Curcio, è "lavorare sui punti critici" e "migliorare complessivamente il sistema a livello nazionale", ma bisogna farlo "in tempo di pace
"Il sistema è da mesi sotto pressione e nonostante questo si cerca di dare risposte sempre operativamente positive", ha aggiunto il capo del Dipartimento della Protezione Civile, sottolineando però che il sistema va "sostenuto tutti i giorni, non solo nel momento dell'emergenza: quello è il momento in cui si raccoglie il frutto di un percorso e dobbiamo ricordarci che questo spirito unitario si raggiunge con una pianificazione a monte, che deve esserci in tutti i settori". Dunque, quel che serve, ha concluso Curcio, è "lavorare sui punti critici" e "migliorare complessivamente il sistema a livello nazionale", ma bisogna farlo "in tempo di pace