Via libera dell'Esa alla missione ClearSpace-1
Si stima che ci siano circa 2.000 satelliti attivi nello spazio ed oltre 3.000 non funzionanti. Scopo della missione è stabilire un nuovo mercato per i servizi di manutenzione in orbita e per la rimozione dei dispositivi inattivi
Via libera alla prima missione per la rimozione di detriti nello spazio. A lanciarla è l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) che il 9 dicembre ha annunciato di aver dato il via libera a ClearSpace-1 con un lancio previsto nel 2025.
La missione viene acquisita come un contratto di servizio con un consorzio commerciale guidato dalla start-up svizzera ClearSpace - uno spin-off dell'Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna fondata da un gruppo di ricercatori esperti di detriti spaziali - per aiutare a stabilire un nuovo mercato per i servizi di manutenzione in orbita così come della rimozione di detriti. Il consorzio sarà invitato a sottoporre la proposta finale prima di cominciare il progetto il prossimo mese di marzo.
Il problema dei detriti spaziali
"La questione dei detriti spaziali è più urgente che mai. Oggi abbiamo circa 2.000 satelliti attivi nello spazio ed oltre 3.000 non funzionanti" spiega Luc Piguet, fondatore e Amministratore di ClearSpace, "e nei prossimi anni il numero di satelliti crescerà" con mega-costellazioni per le telecomunicazioni e migliaia di satelliti in orbita bassa. "È evidente la necessità che un "carro attrezzi" rimuova i satelliti non operativi da questa regione altamente trafficata".
"Immaginate quanto sarebbe pericoloso navigare in alto mare se tutte le navi mai affondate nel corso della storia fossero ancora alla deriva sull'acqua", ha dichiarato il Direttore Generale dell'ESA Jan Worner. "Questa è la situazione attuale in orbita, e non possiamo lasciare che continui. Gli Stati Membri dell'ESA hanno dato il loro forte sostegno a questa nuova missione, che indica anche la strada per nuovi servizi commerciali essenziali in futuro".
La fase di studio di nuove tecnologie
"Studi NASA ed ESA mostrano che il solo modo per stabilizzare l'ambiente orbitale è quello di rimuovere attivamente i detriti di grandi dimensioni", ha detto Luisa Innocenti, a capo dell'iniziativa Clean Space dell'ESA. "Di conseguenza, continueremo il nostro sviluppo di linee guidaessenziali, di tecnologie di navigazione e controllo, e di metodi di avvicinamento e di acquisizione, attraverso un nuovo progetto chiamato ADRIOS - Active Debris Removal / In-Orbit Servicing (Rimozione di Detriti Attiva / Manutenzione In Orbita). I risultati verranno applicati a ClearSpace-1. Questa nuova missione, implementata da un gruppo di lavoro ESA, ci permetterà di dimostrare queste tecnologie, raggiungendo un primato mondiale durante il percorso".
Primo test su uno stadio del Vega lasciato in orbita
La missione ClearSpace-1 avrà come obiettivo lo stadio superiore di Vespa (Vega Secondary Payload Adapter) lasciato in un'orbita di circa 800 x 660 km di altitudine dopo il secondo volo del lanciatore Vega dell'ESA nel 2013. Con una massa di 100 kg, Vespa è simile per dimensioni ad un piccolo satellite, mentre la sua forma relativamente semplice e la sua costruzione robusta lo rendono un primo obiettivo adatto, prima di proseguire verso missioni più grandi e più impegnative da parte di missioni di follow-up - che comprenderanno infine acquisizioni di oggetti multiple.
Lo smaltimento in atmosfera
Il "cacciatore" ClearSpace-1 sarà lanciato in un'orbita inferiore di 500 km per la messa in servizio e per i test critici prima di essere elevato all'orbita dell'obiettivo per l'incontro e l'acquisizione dell'oggetto utilizzando un quartetto di bracci robotici sotto la supervisione dell'ESA. Il blocco "cacciatore" + Vespa saranno poi soggetti ad un manovra di correzione dell'orbita per bruciare nell'atmosfera.
La missione viene acquisita come un contratto di servizio con un consorzio commerciale guidato dalla start-up svizzera ClearSpace - uno spin-off dell'Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna fondata da un gruppo di ricercatori esperti di detriti spaziali - per aiutare a stabilire un nuovo mercato per i servizi di manutenzione in orbita così come della rimozione di detriti. Il consorzio sarà invitato a sottoporre la proposta finale prima di cominciare il progetto il prossimo mese di marzo.
Il problema dei detriti spaziali
"La questione dei detriti spaziali è più urgente che mai. Oggi abbiamo circa 2.000 satelliti attivi nello spazio ed oltre 3.000 non funzionanti" spiega Luc Piguet, fondatore e Amministratore di ClearSpace, "e nei prossimi anni il numero di satelliti crescerà" con mega-costellazioni per le telecomunicazioni e migliaia di satelliti in orbita bassa. "È evidente la necessità che un "carro attrezzi" rimuova i satelliti non operativi da questa regione altamente trafficata".
"Immaginate quanto sarebbe pericoloso navigare in alto mare se tutte le navi mai affondate nel corso della storia fossero ancora alla deriva sull'acqua", ha dichiarato il Direttore Generale dell'ESA Jan Worner. "Questa è la situazione attuale in orbita, e non possiamo lasciare che continui. Gli Stati Membri dell'ESA hanno dato il loro forte sostegno a questa nuova missione, che indica anche la strada per nuovi servizi commerciali essenziali in futuro".
La fase di studio di nuove tecnologie
"Studi NASA ed ESA mostrano che il solo modo per stabilizzare l'ambiente orbitale è quello di rimuovere attivamente i detriti di grandi dimensioni", ha detto Luisa Innocenti, a capo dell'iniziativa Clean Space dell'ESA. "Di conseguenza, continueremo il nostro sviluppo di linee guidaessenziali, di tecnologie di navigazione e controllo, e di metodi di avvicinamento e di acquisizione, attraverso un nuovo progetto chiamato ADRIOS - Active Debris Removal / In-Orbit Servicing (Rimozione di Detriti Attiva / Manutenzione In Orbita). I risultati verranno applicati a ClearSpace-1. Questa nuova missione, implementata da un gruppo di lavoro ESA, ci permetterà di dimostrare queste tecnologie, raggiungendo un primato mondiale durante il percorso".
Primo test su uno stadio del Vega lasciato in orbita
La missione ClearSpace-1 avrà come obiettivo lo stadio superiore di Vespa (Vega Secondary Payload Adapter) lasciato in un'orbita di circa 800 x 660 km di altitudine dopo il secondo volo del lanciatore Vega dell'ESA nel 2013. Con una massa di 100 kg, Vespa è simile per dimensioni ad un piccolo satellite, mentre la sua forma relativamente semplice e la sua costruzione robusta lo rendono un primo obiettivo adatto, prima di proseguire verso missioni più grandi e più impegnative da parte di missioni di follow-up - che comprenderanno infine acquisizioni di oggetti multiple.
Lo smaltimento in atmosfera
Il "cacciatore" ClearSpace-1 sarà lanciato in un'orbita inferiore di 500 km per la messa in servizio e per i test critici prima di essere elevato all'orbita dell'obiettivo per l'incontro e l'acquisizione dell'oggetto utilizzando un quartetto di bracci robotici sotto la supervisione dell'ESA. Il blocco "cacciatore" + Vespa saranno poi soggetti ad un manovra di correzione dell'orbita per bruciare nell'atmosfera.