Ristoratore che ha ucciso il ladro riapre l'osteria e mostra i lividi. Figlio: "Morale basso"
La solidarietà al ristoratore è arrivata dal partito Fratelli d'Italia
Il ristoratore del Lodigiano Mario Cattaneo, che ha sparato e ucciso un ladro, è tornato al lavoro e mostra i lividi. "Mi hanno trascinato: nell'attimo in cui cadevo dalla mia porta verso il cortile, c'è un gradino, è partito questo colpo". Sono queste le sue parole, prima di tornare in cucina e riprendere servizio. Il sessantasettenne lavora all'osteria insieme al figlio Gianluca che è padre di tre figli (un bimbo di 2 anni e due gemelli nati due mesi fa), che affranto ha commentato così: "Abbiamo riaperto, perché bisogna andare avanti, ma il nostro morale è bassissimo".
Qualcuno ha lasciato un mazzo di fuori sul luogo dove è morto il giovane romeno di 28 anni. Alla riapertura del locale, però, ci sono gli amici del ristoratore arrivati a portare la loro solidarietà. Il processo per i suoi clienti affezionati è già fatto: "Mario è una persona squisita, veniamo qui da anni e ci siamo sempre trovati bene - hanno raccontato alcuni avventori seduti ai tavoli. Lui è sempre stato un gran lavoratore e se ha sparato per difendere la sua famiglia ha fatto una cosa giusta". "Oggi siamo qui proprio per testimoniare la nostra solidarietà - ha detto un altro cliente -. Non se ne può più di questa situazione, è il minimo che la politica si preoccupi di mettere le persone nelle condizioni di poter dormire tranquille nelle proprie case".
Qualcuno ha lasciato un mazzo di fuori sul luogo dove è morto il giovane romeno di 28 anni. Alla riapertura del locale, però, ci sono gli amici del ristoratore arrivati a portare la loro solidarietà. Il processo per i suoi clienti affezionati è già fatto: "Mario è una persona squisita, veniamo qui da anni e ci siamo sempre trovati bene - hanno raccontato alcuni avventori seduti ai tavoli. Lui è sempre stato un gran lavoratore e se ha sparato per difendere la sua famiglia ha fatto una cosa giusta". "Oggi siamo qui proprio per testimoniare la nostra solidarietà - ha detto un altro cliente -. Non se ne può più di questa situazione, è il minimo che la politica si preoccupi di mettere le persone nelle condizioni di poter dormire tranquille nelle proprie case".