Ritorno a Fukushima: Greenpeace avvia un'indagine di radioattività
Tra l'equipaggio di Greenpeace c'è anche l'ex ministro giapponese Naoto Kan a seguire gli sviluppi di un'indagine sulla contaminazione radioattiva, delle acque dell'Oceano Pacifico, causata della centrale nucleare di Fukushima. Le rilevazioni stanno avvenendo attraverso il dispositivo Rov (remotely operated vehicle) in grado di rilevare la presenza di raggi gamma e un dispositivo per la campionatura dei sedimenti.
Alla vigilia del quinto anniversario dal terribile disastro, ad unirsi all'equipaggio della Rainbow Warrior c'è il politico giapponese Kan, in carica al tempo dell'incidente. L'uomo ha anche lanciato un appello, al suo paese, per l'abbandono totale dell'energia nucleare. "Credevo che l'avanzata tecnologia giapponese - ha dichiarato - potesse impedire il verificarsi di un incidente nucleare come quello di Cernobyl. Ma è successo e mi sono trovato di fronte all'eventualità di dover evacuare circa 50 milioni di persone. Da quel momento, ho cambiato idea".
Secondo Greenpeace, la Tepco (Tokyo electric power company), ha prodotto finora più di 1,4 milioni di tonnellate di acqua radioattiva per cercare di raffreddare le centinaia di tonnellate di combustibile del reattore fuso nelle unità 1, 2 e 3 della Centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi.