Israele, terzo giorno di incendi. Fuga dalle fiamme a Haifa e Gerusalemme. Netanyahu: è terrorismo
70mila persone sono state evacuate a Haifa e nei suoi dintorni, nel Nord d'Israele, a causa degli incendi delle boscaglie. Il governo Netanyahu chiede l'aiuto internazionale
Per il terzo giorno consecutivo Israele è alle prese con vasti incendi favoriti da forti venti e una siccità prolungata. Le zone più colpite sono quelle intorno a Gerusalemme, nel nord (sia Haifa, sia Zichron Yaacov dove sono state distrutte dalle fiamme alcune case) e anche nel centro del Paese vicino Modiin dopo lo sgombero del villaggio di Neve Shalom. Ma le fiamme sono divampate anche in Cisgiordania: nei pressi dell' insediamento ebraico di Talmon la situazione è critica. Già ieri il premier Netanyahu ha chiesto aiuto e all'appello hanno risposto fino a ora Grecia, Croazia, Cipro, Italia e Turchia. L'appello è per l'invio di aerei per aiutare nello spegnimento delle fiamme e oggi ha telefonato al presidente russo Putin invocando soccorso per una situazione oramai critica. La Russia ha promesso di inviare subito due aerei antincendio.
70mila lasciano le case nell'area di Haifa
A 70mila persone nell'area di Haifa è stato ordinato di lasciare le case a causa del propagarsi degli incendi. Lo riportaano i media secondo cui molte strade e scuole sono state chiuse nei sobborghi della città.
Ministro: molti originati da dolo
Il ministro dei trasporti israeliano Yisrael Katz - citato dai media - ha affermato che "molti degli incendi in corso fino ad adesso sono stati originati da dolo" Il gabinetto di sicurezza del governo è stato convocato per una riunione di emergenza sulla situazione nel paese investito da un'ondata di incendi.
Netanyahu: incendio doloso è terrorismo
"Ogni incendio doloso o anche chi incita a fare incendi è un atto di terrorismo e così sarà considerato". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu ricordando che già ieri è stato detto "che ci sono incendi da negligenza e altri per volontà. Questi ultimi stanno ora crescendo. Fronteggiamo un terrorismo dei piromani. Chi cerca di bruciare la terra di Israele sarà punito con la massima durezza". Il ministro per la sicurezza Gilad Erdan ha detto: "Fino ad ora fermate alcune persone, si tratta di singoli".
Stampa, hashtag 'Israele brucia' top tra media arabi
L'hashtag 'Israele brucia' è diventato uno dei più diffusi sui media arabi nelle ultime 24 ore con le espressioni di soddisfazione per gli incendi di questi tre giorni nello stato ebraico. Lo riportano i media israeliani.
70mila lasciano le case nell'area di Haifa
A 70mila persone nell'area di Haifa è stato ordinato di lasciare le case a causa del propagarsi degli incendi. Lo riportaano i media secondo cui molte strade e scuole sono state chiuse nei sobborghi della città.
Ministro: molti originati da dolo
Il ministro dei trasporti israeliano Yisrael Katz - citato dai media - ha affermato che "molti degli incendi in corso fino ad adesso sono stati originati da dolo" Il gabinetto di sicurezza del governo è stato convocato per una riunione di emergenza sulla situazione nel paese investito da un'ondata di incendi.
Netanyahu: incendio doloso è terrorismo
"Ogni incendio doloso o anche chi incita a fare incendi è un atto di terrorismo e così sarà considerato". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu ricordando che già ieri è stato detto "che ci sono incendi da negligenza e altri per volontà. Questi ultimi stanno ora crescendo. Fronteggiamo un terrorismo dei piromani. Chi cerca di bruciare la terra di Israele sarà punito con la massima durezza". Il ministro per la sicurezza Gilad Erdan ha detto: "Fino ad ora fermate alcune persone, si tratta di singoli".
Stampa, hashtag 'Israele brucia' top tra media arabi
L'hashtag 'Israele brucia' è diventato uno dei più diffusi sui media arabi nelle ultime 24 ore con le espressioni di soddisfazione per gli incendi di questi tre giorni nello stato ebraico. Lo riportano i media israeliani.