Coronavirus, Roma così vuota nemmeno ad Agosto. Idem Milano. È il primo giorno della serrata totale
Città deserte nel giorno del nuovo decreto che prevede la chiusura delle attività commerciali, a eccezione di farmacie e alimentari
Roma, Milano, si svuotano le città italiane. Pochissima gente in giro e a passo frettoloso. C'è chi si allena facendo jogging, chi è uscito per prendere una boccata d'aria e portare a spasso il cane a fare i bisogni. In un clima primaverile, quanto surreale, l'introduzione del nuovo decreto del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che prevede la chiusura delle attività commerciali, a eccezione di farmacie e alimentari, sta funzionando. Nemmeno ad agosto la Capitale si è mai vista così. Nel centro storico di Roma non ci sono lavoratori né turisti. A piazza del Popolo si intravede ogni tanto qualche passante, mentre sono fissi i presidi militari, forze dell'ordine e Polizia locale. Dal centro alle periferie il copione è da film post apocalittico.
Anche Milano appare deserta già dal mattino. Qualche auto, rare le persone alle fermate per attendere gli autobus che viaggiano a corse ridotte. Chiusi bar, negozi, centri estetici, aperti sono i tabaccai, i meccanici, le poche edicole che ancora sopravvivono alla crisi dei giornali, qualche farmacia, il fruttivendolo comincia espone la propria merce fuori al negozio mentre le pompe di benzina non sono tutte disponibili. Nella piazza Duca d'Aosta su cui si affaccia la stazione centrale, non c'è vita. Stop anche ai mercati rionali dopo le polemiche sugli assembramenti che si erano formate nei mercati in via Massara De Capitani, in zona Bovisa, e in quello di viale Cermenate, nella zona sud.
Anche Napoli si è svuotata, seppur si sono registrate delle code, con la popolazione che ha dovuto rinunciare al rito del caffè. Le vie dello struscio e dello shopping sulle centralissime via Toledo e via Chiaia, così come su via Luca Giordano e via Scarlatti al Vomero, sono deserte. In piazza Vanvitelli, la Polizia effettua controlli a campione sui pochi automobilisti che transitano. Qualche coda si è verificata davanti ai negozi che vendono beni di prima necessità, a cominciare dai supermercati. Nonostante questo, non ci sono assembramenti. Chi è in fila rispetta le dovute distanze di sicurezza, previste dalle norme, e inoltre in tanti sono dotati di mascherine, anche fai da te. C'è persino chi indossa guanti monouso. Nei Quartieri spagnoli molti negozi e botteghe avevano già da tempo contingentato gli accessi. Negli esercizi regolarmente aperti si entra uno o due alla volta.
Anche Milano appare deserta già dal mattino. Qualche auto, rare le persone alle fermate per attendere gli autobus che viaggiano a corse ridotte. Chiusi bar, negozi, centri estetici, aperti sono i tabaccai, i meccanici, le poche edicole che ancora sopravvivono alla crisi dei giornali, qualche farmacia, il fruttivendolo comincia espone la propria merce fuori al negozio mentre le pompe di benzina non sono tutte disponibili. Nella piazza Duca d'Aosta su cui si affaccia la stazione centrale, non c'è vita. Stop anche ai mercati rionali dopo le polemiche sugli assembramenti che si erano formate nei mercati in via Massara De Capitani, in zona Bovisa, e in quello di viale Cermenate, nella zona sud.
Anche Napoli si è svuotata, seppur si sono registrate delle code, con la popolazione che ha dovuto rinunciare al rito del caffè. Le vie dello struscio e dello shopping sulle centralissime via Toledo e via Chiaia, così come su via Luca Giordano e via Scarlatti al Vomero, sono deserte. In piazza Vanvitelli, la Polizia effettua controlli a campione sui pochi automobilisti che transitano. Qualche coda si è verificata davanti ai negozi che vendono beni di prima necessità, a cominciare dai supermercati. Nonostante questo, non ci sono assembramenti. Chi è in fila rispetta le dovute distanze di sicurezza, previste dalle norme, e inoltre in tanti sono dotati di mascherine, anche fai da te. C'è persino chi indossa guanti monouso. Nei Quartieri spagnoli molti negozi e botteghe avevano già da tempo contingentato gli accessi. Negli esercizi regolarmente aperti si entra uno o due alla volta.