Roma, dopo la testa di Dioniso, ritrovato busto di antico guerriero Dace
Forse appartiene a una delle circa 60-70 statue di guerrieri, l'esercito dei Daci, che decoravano l'attico del Foro di Traiano
La statua è stata rinvenuta all'interno di un livello di abbandono, successivo ad un crollo da datare al tempo delle demolizioni medievali, presumibilmente nella seconda metà del IX secolo d.C. Un contesto di ritrovamento diverso quindi, da quello della testa di divinità rinvenuta lo scorso 24 maggio, che era stata invece intenzionalmente riutilizzata in un muro tardo medievale come materiale da costruzione. Già nel 1998 e nel corso del 2000, analoghi ritrovamenti si erano verificati in occasione degli scavi della piazza del Foro di Traiano e le statue di Daci allora scoperte sono oggi esposte ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali. Lo scavo è curato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Parco Archeologico del Colosseo e con il supporto degli archeologi del PArCo.
Il video del ritrovamento
In questo video, le fasi del recupero della statua frammentaria rinvenuta oggi dagli archeologi di #Sovrintendenza durante gli scavi di #viaAlessandrina.
— Sovrintendenza Roma (@Sovrintendenza) July 19, 2019
È il busto in marmo bianco della statua di un guerriero #Dace pic.twitter.com/wi5RRVyJwz
A dare il via a questa nuova stagione di scoperte era stato il ritrovamento della statua di Dioniso nel maggio scorso: in marmo bianco, di dimensioni poco maggiori del vero, il volto con i caratteri giovani e femminei, la bocca semiaperta, gli occhi incavati che ne accentuano il pathos. Era stato il direttore dei Musei archeologici e storico-artistici della Sovrintendenza Capitolina Claudio Parisi Presicce a spiegare i tratti iconografici che riconducevano la statua a Dioniso: "Ha una cintura decorata con un fiore tipicamente dionisiaco, il corimbo, e dell'edera. Gli occhi cavi, che probabilmente erano costituiti da pasta vitrea o pietre preziose ce la fanno ricondurre ai primi secoli dell'impero". Gli scavi in corso a via Alessandrina sono quelli finalizzati al progetto di unificazione dei foro di Traiano, piano finanziato durante l'era di Ignazio Marino con un milione di euro dall'Azerbaigian.