A tavola con Stalin: aperto a Mosca un ristorante intitolato alla polizia segreta del dittatore
A due passi dal Cremlino, nel pieno centro della capitale russa, è stato inaugurato il ristorante NKVD (la sigla del Commissariato del popolo per gli affari interni sotto Stalin), la polizia politica segreta responsabile per le purghe staliniane del 1937-38 e per la gestione del GULAG
Sull’homepage del ristorante c'è in bella mostra il famoso quadro del realismo socialista – Stalin e Voroshilov (ministro della Difesa) sullo sfondo del Cremlino.
All’interno ritratti del Generalissimo, ma anche del fondatore della prima polizia politica segreta sovietica sotto Lenin, la temutissima ČK, Felix Dzerjinskij, sopranominato “Felix di ferro”.
Le cameriere indossano l’uniforme degli agenti del NKVD degli anni ’30 del secolo scorso.
Il menu è con il ritratto di Stalin e la scelta dei piatti rispecchia le prelibatezze del dittatore sovietico: “snack alla Stalin” e vini georgiani prediletti dal Generalissimo.
Il ristorante è situato al piano terra di un palazzo residenziale, 4 condomini del quale sono stati fucilati senza alcun processo proprio da NKVD durante le purghe staliniane negli anni ’30 del secolo scorso.
Un critico d’arte ha commentato sul suo profilo su Facebook: “L’atmosfera del locale è amichevole e accogliente: c’è tanta voglia di scrivere un paio di delazioni…”.
All’interno ritratti del Generalissimo, ma anche del fondatore della prima polizia politica segreta sovietica sotto Lenin, la temutissima ČK, Felix Dzerjinskij, sopranominato “Felix di ferro”.
Le cameriere indossano l’uniforme degli agenti del NKVD degli anni ’30 del secolo scorso.
Il menu è con il ritratto di Stalin e la scelta dei piatti rispecchia le prelibatezze del dittatore sovietico: “snack alla Stalin” e vini georgiani prediletti dal Generalissimo.
Il ristorante è situato al piano terra di un palazzo residenziale, 4 condomini del quale sono stati fucilati senza alcun processo proprio da NKVD durante le purghe staliniane negli anni ’30 del secolo scorso.
Un critico d’arte ha commentato sul suo profilo su Facebook: “L’atmosfera del locale è amichevole e accogliente: c’è tanta voglia di scrivere un paio di delazioni…”.