Navalny appare in video e invia messaggio alla moglie. Chiusi gli uffici degli attivisti
Il dissidente visibilmente dimagrito è apparso in un breve collegamento video dal carcere. A San Pietroburgo coperto un murales a lui dedicato
"Peso 72 chili come in settima classe", la seconda media: ha detto l'oppositore russo rivolgendosi alla moglie Yulia durante il processo d'appello. "Ieri mi hanno portato in sauna per farmi avere un buon aspetto. Se mi tolgo i vestiti ho un pessimo aspetto, sembro uno scheletro".
Il tribunale distrettuale Babushkinsky di Mosca ha poi respinto l'appello dell'oppositore russo in carcere contro la condanna inflittagli a febbraio di pagare una multa di 850.000 rubli, circa 9.500 euro al cambio di allora, perché ritenuto colpevole di aver diffamato un anziano veterano della seconda guerra mondiale. Navalny è stato querelato per un tweet nel quale si è scagliato contro un video filo-Cremlino che promuoveva la riforma che ha cancellato il limite di due mandati presidenziali consecutivi per Putin. Navalny ha chiamato "traditori" tutti quelli che hanno partecipato al filmato, tra loro però c'era anche un veterano di 94 anni. Offendere una persona che ha combattuto contro gli invasori nazisti è considerato inaccettabile in Russia. Secondo Navalny il processo è una mossa delle autorità per metterlo in cattiva luce anche se le sue parole non erano rivolte direttamente al veterano.
Attualmente sta scontando due anni e mezzo di prigione per vecchie accuse di frode e per aver violato la libertà vigilata: è stato arrestato a gennaio al ritorno in Russia dalla Germania, dove aveva trascorso mesi di convalescenza a causa di un avvelenamento, quasi fatale, di cui lui stesso ha incolpato il Cremlino.
Привет, это Навальный.
— Команда Навального (@teamnavalny) April 29, 2021
Сейчас Бабушкинский суд рассматривает апелляционную жалобу на приговор Алексею по делу о «клевете на ветерана».
Навальный там по видеосвязи. pic.twitter.com/AqbwkvvhoB
Chiusi gli uffici della rete di Navalny
"Stiamo formalmente smantellando la rete di Navalny". Leonid Volkov, collaboratore del leader dell'opposizione russa in carcere, Alexiei Navalny, ha annunciato che la rete viene sciolta in vista di una sentenza di un tribunale di Mosca, che secondo le previsioni la dichiarerebbe "organizzazione estremista". Lo ha riferito Moscow Times. I collaboratori e i membri della rete potrebbero rischiare fino a sei anni di carcere.
"Mantenere il lavoro della rete di Navalny nella forma attuale porterebbe subito ad accuse di estremismo e a condanne penali per chi vi lavora, collabora o contribuisce", ha affermato Volkov sui social media. La notizia arriva dopo che la procura di Mosca ha ordinato di sospendere le attività degli uffici - un network di attivisti che copre praticamente tutta la Russia - vietandole l'uso di conti bancari, pubblicazioni online, organizzazione di proteste o partecipazione a elezioni. I coordinatori della rete in varie regioni russe avevano annunciato la sospensione delle operazioni, per evitare conseguenze legali. La procura ha chiesto che anche la Fondazione anticorruzione di Navalny sia dichiarata "estremista".
Il murales a San Pietroburgo
Alle prime ore del mattino del 28 aprile, nei giardini Pushkarsky, nel centro di San Pietroburgo, è apparso un murale con l'immagine dell'oppositore russo in carcere Alexiei Navalny sorridente e nell'atto di formare un cuore con le mani. Sul muro anche la scritta "L'eroe dei nuovi tempi". Il ritratto è stato immediatamente cancellato.
Manifestanti arrestati
Le autorità russe hanno fermato 115 persone in 23 città nei giorni successivi alle proteste del 21 aprile contro la detenzione di Alexei Navalny: lo sostiene l'ong Ovd-Info precisando che, stando ai dati di ieri sera, 58 fermi sono avvenuti a Mosca. "La polizia - spiega Ovd-Info - visita le case delle persone che sono uscite a manifestare o che hanno condiviso pubblicazioni sulle manifestazioni. Tale pressione è stata fatta anche sui giornalisti che hanno coperto le proteste". Secondo l'ong, "i fermati sono accusati di partecipazione a una manifestazione non autorizzata in base ai dati delle videocamere di sorveglianza o sono accusati di organizzare manifestazioni non autorizzate tramite una pubblicazione o una condivisione sui social network in occasione della manifestazione del 21 aprile". "La tattica più usata dalla polizia, soprattutto a Mosca, è diventata quella di aspettare i trasgressori e fermarli quando rientrano a casa o al contrario quando escono", spiega Ovd-Info.