Russia, il giorno della protesta per Navalny. Oltre 3.400 arresti. Scontri a Mosca
Manifestazioni in più di 80 città. Il Cremlino: "Non autorizzate". Scontri a Mosca. Tra i fermati anche la moglie di Navalny, poi rilasciata. Borrell: "Deploro le detenzioni, lunedì discussione in sede europea". Appello al rilascio anche dalla Farnesina
Navalny è stato incarcerato al suo rientro dalla Germania dove si trovava da agosto scorso in seguito a un avvelenamento. Il giorno della protesta dei sostenitori di Alexei Navalny, rivale numero uno di Vladimir Putin, sono scesi in piazza in almeno 80 città, nonostante il freddo polare. Si tratta di manifestazioni non autorizzate dalle autorità. Sarebbero almeno 40.000 le persone che si sono unite alle proteste a Mosca per chiedere il suo rilascio per quella che sembra essere una delle più grandi azioni di protesta anti-Putin nel paese. La miccia: la pubblicazione di un video di quasi due ore, in cui il blogger attribuisce al presidente russo Vladimir Putin spese folli per una tenuta sul Mar Nero. Secondo i cronisti di Afp durante la marcia nella capitale, la polizia ha usato pesantemente la forza per disperdere i dimostranti, utilizzando i manganelli.
Пушкинская сейчас
— ФБК (@fbkinfo) January 23, 2021
фото: Анастасия Якорева pic.twitter.com/8cAaDpLXwz
"Siamo orgogliosi di voi. Siamo moltissimi. Vogliamo felicità per il nostro Paese e stiamo manifestando pacificamente per la nostra libertà e per quella di Navalny", si legge nel messaggio diffuso dal canale Telegram di Navalny che ha pubblicato video delle manifestazioni sparse nelle principali città del Paese, da Vladivostok a Mosca e San Pietroburgo.
Il messaggio dal carcere
Il 22 gennaio Navalny, ha diramato un messaggio dalla prigione. "Voglio farvi sapere che non ho nessuna intenzione di togliermi la vita e che sono stabile mentalmente", ha messo le mani avanti, tra il serio e l'ironico.
Intanto il mondo guarda attonito e reagisce con diverse dichiarazioni che richiamano al rispetto dei diritti civili.
L'Europa
"Seguo gli eventi in corso in Russia con preoccupazione. Deploro le detenzioni" dei manifestanti da parte della polizia, "l'uso sproporzionato della forza, l'interruzione delle connessioni internet e delle reti telefoniche", scrive su Twitter l'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borell. "Lunedì discuteremo i prossimi passi" da intraprendere nei confronti di Mosca "con i ministri degli esteri degli stati membri", aggiunge. Già il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel ha riferito che in una "mia telefonata con Vladimir Putin ho ribadito che l'Ue è unita nella sua condanna per la detenzione di Navalny".
L'Italia
Anche la "La Farnesina segue con preoccupazione l'arresto di centinaia di manifestanti scesi in piazza in diverse città russe per richiedere la liberazione di Navalny. Continuiamo a chiedere il suo rilascio immediato e ci aspettiamo che vengano rispettati i suoi diritti". È quanto si legge in un tweet del ministero degli Esteri.
Usa condannano 'metodi brutali' contro dimostranti
Gli Usa condannano i "metodi brutali" delle autorità russe contro i manifestanti a sostegno dell'oppositore alexiei Navalny, chiedendo peraltro il rilascio immediato dei dimostranti arrestati gli usa "chiedono alle autorità russe di rilasciare tutte le persone detenute per aver esercitato i loro diritti universali" nelle manifestazioni pro Navalny: lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato Ned Price, chiedendo anche il rilascio "incondizionato" dell'oppositore russo.
40 mila in piazza a Mosca, fermati anche ragazzini
A Mosca e San Pietroburgo gli arresti sono cominciati ancora prima dell'avvio della manifestazione alle 14 (ora locale, le 12 in Italia). Nella capitale, piazza Pushkin e nelle aree dello shopping e nelle strade principali sono apparse barricate. Tra i fermati molti portavano cartelli con scritto "Io non ho paura", citazione dello stesso Navalny e diventata uno degli slogan della giornata. Un giornalista dell'ANSA è stato testimone del fermo di un ragazzino di circa 12 anni. Ma le autorità segnalano anche 39 poliziotti feriti.
Proteste anche al quartier generale dell'FSB, i servizi di sicurezza interni eredi del KGB, situato sulla Lubyanka. I manifestanti urlano lo slogan "Russia senza Putin". Tra i fermati anche la dissidente Liubov Sobol, una delle più strette collaboratrici di Aleksey Navalny. Lo riporta la testata online Meduza rimandando a un video della tv Dozhd. Sobol era stata fermata anche giovedì e multata per 250.000 rubli (circa 2.750 euro) da un tribunale di Mosca.
Arrestata anche la moglie di Navalny, poi rilasciata
E' stata rilasciata dopo l'arresto a Mosca anche la moglie di Navalny, Yulia che manifestava a Mosca. Sul suo profilo Instagram ha postato una foto scattata all'interno di un van della polizia: "Scusate la bassa qualità. Una luce terribile nella camionetta della polizia". Lo riporta il sito di Mbkh media.
A San Pietroburgo
Arresti anche in piazza del Senato, a San Pietroburgo. "Mi vergognerei di restare a casa. Ho bisogno di parlare, ho bisogno di esprimere la mia posizione", dice Galina Fedosseva, 50 anni. "La gente è stanca di Putin, (è stato presidente) tutta la mia vita. È ora di fare spazio agli altri. (...) Non voglio vivere sotto una dittatura ", ha detto il ventenne Alexeï Skvortsov.
La protesta corre su TikTok
Alla chiamata di Navalny hanno risposto soprattutto i giovanissimi, perlomeno stando al tam tam che si rincorre sul web. I video pubblicati su TikTok con l'hashtag #FreeNavalny hanno raccolto più di 200 milioni di visualizzazioni. Tanto che l'autorità per le Telecomunicazioni, il Roskomnadzor, ha scelto intimato ai maggiori social - tra cui TikTok, Instagram e YouTube - di rimuovere i contenuti bollati come illegali.
Nell'estremo est e in Siberia
A Khabarovks, nell'estremo est, le forze dell'ordine hanno usato la forza per disperdere la folla. Gli attivisti condividono video che mostrano poliziotti che picchiano manifestanti, poi spinti su furgoni. Qui nei mesi scorsi a far scoppiare la protesta è stato l'arresto dell'ex governatore Sergei Furgal. A Balgoveshensk tra i fermi risultano anche minorenni. Centinaia di manifestanti sono scesi in piazza anche a Vladivostok e Irkutsk, sfidando le temperature gelide. "Siamo forti" e "Putin è un bugiardo", sono tra gli slogan portati in piazza dai manifestanti.
Le autorità: "Proteste non autorizzate, saranno represse"
Quasi tutti i colonnelli di Navalny sono stati raggiunti dalla polizia e fermati con l'accusa di voler organizzare proteste non autorizzate e dunque illegali; anche la portavoce Kira Yarmish è finita in cella, per tre giorni, così da farle saltare le manifestazioni. "Dato che i nostri coordinatori saranno al 99% in prigione, vedremo come funziona da sola la base", ha commentato Leonid Volkov, coordinatore della rete regionale del Fondo Anti-Corruzione. "Vedremo sicuramente nuovi leader e questo ci darà dei nuovi volti interessanti", ha aggiunto, avvertendo i dimostranti: "Non reagite alle provocazioni della polizia, siate pacifici".
Le forze dell'ordine di Mosca hanno già detto che le proteste verranno considerate come "una minaccia all'ordine pubblico" e saranno "immediatamente represse". Il Cremlino ha ribadito per l'ennesima volta che sono "inammissibili" e la Procura generale ha avvertito che chi vi prende parte potrà essere perseguito penalmente per "disordini di massa". Intanto il Comitato Investigativo ha già aperto un procedimento penale per aver lanciato l'appello a scendere in piazza e con l'aggravante del coinvolgimento di minori.