Saadi Gheddafi è comparso davanti a un tribunale a Tripoli per rispondere dell'accusa di omicidio nei confronti di un giocatore e altri crimini. Dopo essere stato estradato dal Niger, dove si era rifugiato dopo la rivoluzione del 2011, conseguenza della caduta del regime controllato dal padre, Muammar Gheddafi, l'ex giocatore di calcio è detenuto nella prigione di Al-Hadba. Secondo Human Rights Watch i diritti di Saadi non sarebbero stati garantiti e lo testimonia il video - di qualche mese fa - delle torture compiute in un carcere dalle milizie islamiste. In luglio un tribunale libico ha condannato a morte il fratello Seif al-Islam e ora Saadi, 42 anni, rischia la stessa sorte. Il procuratore, che sta esaminando il caso, ha chiesto più tempo, fino al 6 dicembre. Il terzogenito del colonnello non può che aspettare, in carcere.