Sale la "febbre" degli oceani. Gli scienziati: entro fine secolo perso un sesto della vita marina
Secondo lo studio della British Columbia University ad ogni grado di aumento della temperatura del mare corrisponde una diminuzione del 5% della massa totale della vita marina
Il surriscaldamento degli oceani è una delle conseguenze più allarmanti dei cambiamenti climatici. Secondo un recente studio della British Columbia University, se la temperatura dei mari dovesse continuare ad aumentare allo stesso ritmo di oggi, entro fine secolo gli oceani del nostro pianeta avranno perso circa un sesto di tutta la vita marina.
Attraverso un'elaborazione al computer, il team internazionale di biologi marini ha combinato le previsioni di sei diversi modelli che descrivono l'impatto dei cambiamenti climatici sull'ecosistema oceanico con due modelli di simulazione terrestre (Esm) e quattro differenti scenari di emissioni, con e senza le attività di pesca.
Dai risultati ottenuti si è scoperto che ad ogni aumento di 1 grado Celsius della temperatura dei mari corrisponde una diminuzione del 5% della biomassa totale, senza considerare le attività di pesca.
Se, conclude lo studio, non diminuiranno le emissioni globali di anidride carbonica, principale responsabile dell'effetto serra, entro il 2100 sarà perduto il 17% di tutta la vita marina.
William Cheung, uno dei co-autori della pubblicazione, aggiunge che molte di queste conseguenze sono già visibili oggi.
Attraverso un'elaborazione al computer, il team internazionale di biologi marini ha combinato le previsioni di sei diversi modelli che descrivono l'impatto dei cambiamenti climatici sull'ecosistema oceanico con due modelli di simulazione terrestre (Esm) e quattro differenti scenari di emissioni, con e senza le attività di pesca.
Dai risultati ottenuti si è scoperto che ad ogni aumento di 1 grado Celsius della temperatura dei mari corrisponde una diminuzione del 5% della biomassa totale, senza considerare le attività di pesca.
Se, conclude lo studio, non diminuiranno le emissioni globali di anidride carbonica, principale responsabile dell'effetto serra, entro il 2100 sarà perduto il 17% di tutta la vita marina.
William Cheung, uno dei co-autori della pubblicazione, aggiunge che molte di queste conseguenze sono già visibili oggi.